Rilanciare l’edilizia come volano di ripresa del territorio licatese. E’ questo il diktat del presidente locale della Cna Piero Caico. All’indomani del congresso annuale della European Builders Confederation (Confederazione europea delle PMI delle costruzioni), organizzato in collaborazione con CNA Costruzioni a Palermo, Caico vuole porre la questione anche a livello locale. “ L’amministrazione Balsamo – dichiara oggi il numero uno di Cna Licata – deve abbassare gli oneri di urbanizzazione e mettere le imprese edili nelle condizioni di riprendere l’attività che ormai, a parte qualche piccolo lavoro di manutenzione, è praticamente ferma. Rilanciare il settore, per Caico, significherebbe creare occupazione a cascata per tutto l’indotto, “Fabbri, falegnami, idraulici e altre imprese artigiane e commerciali – afferma – troverebbero giovamento dall’abbassamento del carico fiscale per chi decide di costruire e ristrutturare, senza questo sostengo, vista la congiuntura economica negativa che persiste in Europa, difficilmente nel breve periodo il settore potrà ripartire”. Il settore edile rappresenta il 10% del PIL europeo e il 7% dei lavoratori europei. Per ogni posto di lavoro creato nel settore delle costruzioni se ne generano altri 2,2 nell’economia in generale. Se ognuna delle 3 milioni di imprese del settore edile avesse la possibilità di impiegare anche solo un dipendente in più, avremmo 6,6 milioni di disoccupati in meno in Europa. Inoltre, il 92% delle imprese edili europee ha meno di 10 dipendenti, producendo quindi posti di lavoro non delocalizzabili e sempre più qualificati, grazie al mercato delle ristrutturazioni energetiche”. Recentemente, anche i professionisti licatesi (architetti, geometri, ingegneri) hanno chiesto all’amministrazione di rivedere i tassi sugli oneri di urbanizzazione, segno questo che il problema è di vitale importanza per il settore. “Per far ripartire l’economia bisogna rilanciare le costruzioni – afferma il presidente Caico – un settore nel quale le piccole e medie imprese sono portanti. Nessuno più di loro – conclude – è in grado di intercettare, anticipare e valorizzare i segni di risveglio dell’economia. Nessuno ha pagato un prezzo più alto del loro alla Grande Crisi. Vogliamo rialzarci in piedi: possiamo farcela”.
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