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IMG-20141205-WA0000E’ affondato in meno di mezzora nelle acque del Mar Adriatico il peschereccio “Nika” di proprietà dei fratelli Vincenzo e Fedele Amato, licatesi da anni trapiantati a Civitanova Marche. Il natante è stato speronato da un cargo battente bandiera maltese, il “Fides”, al largo della costa di Pedaso (Fermo). La collisione si è verificata in acque internazionali, a quarantadue miglia dalla costa di Pedaso, mentre l’imbarcazione dei due marittimi licatesi era impegnata in una battuta di pesca. Il cargo maltese era in rotta verso la Turchia. Tre i componenti dell’equipaggio del “Nika”, tutti fortunatamente salvi e che se la sono cavata solo con qualche contusione. L’imbarcazione maltese nell’urto ha speronato il fianco sinistro del peschereccio creando un grosso squarcio che nel giro di pochi minuti ha mandato a fondo la barca dei fratelli Amato. Le tre persone a bordo del “Nika” hanno avuto appena il tempo di gettare in mare la scialuppa di salvataggio e abbandonare il peschereccio prima dell’affondamento nelle acque dell’Adriatico. Dopo la collisione il cargo maltese non si sarebbe fermato (presunta omissione di soccorso) procedendo nel proprio viaggio. Solo a distanza di qualche IMG-20141205-WA0004ora la Capitaneria di Porto è riuscita a rintracciare e a bloccare il pesante battello dell’Isola dei Cavalieri. I tre marinai sono stati recuperati un po’ di tempo dopo da un’altra imbarcazione, “Il Giglio del mare” che al momento della collisione era distante circa quattro miglia. Abbiamo intercettato Vincenzo Amato che, ancora scosso per quanto accaduto, ci ha rilasciato delle dichiarazioni. “Ci siamo visti arrivare addosso questo enorme bestione – le sue parole pronunciate con voce condizionata dall’emozione – fortunatamente abbiamo riportato solo delle contusioni che sono state giudicate guaribili in quindici-venti giorni. Ma abbiamo dovuto dire addio alla nostra barca. Abbiamo visto affondare il nostro peschereccio in poco meno di venticinque minuti”. Amato torna sui frangenti immediatamente successivi alla collisione. “Ci hanno colpito sul fianco sinistro in direzione della prua. Ciò che maggiormente ci ha impressionato è che la barca maltese non si è fermata. Nella pesca, la precedenza va data sempre a chi è in fase di pescaggio, stavolta non è stata così con le conseguenze che abbiamo purtroppo dovuto subire”. Fedele e Vincenzo Amato tornano a Licata tutti gli anni durante la stagione estiva. La Capitaneria di Porto di Civitanova Marche ha ovviamente aperto “un’indagine per sinistro marittimo”. Il giorno dopo la collisione ad Ancona e a Civitanova Marche sono stati sentiti entrambi gli equipaggi con la Guardia Costiera che sta tentando di fare luce sull’incidente che, affondamento a parte, si è concluso senza gravi pregiudiziali per l’incolumità degli occupanti del “Nika”.

Articolo pubblicato sul giornale La Sicilia