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E’ bufera sull’ordinanza che vieta l’apertura pomeridiana domenicale per centri commerciali e supermercati. Dopo la Cna, prende posizione anche Salvo Greco del centro commerciale Il Porto.

Apprendiamo stamani dell’Ordinanza emanata dal sindaco che obbliga la chiusura domenicale dalle ore 14 di tutti gli esercizi commerciali presenti sul territorio. Dopo l’ordinanza regionale e la direttiva della Protezione Civile di ieri sera, ci saremmo aspettati maggiori allentamenti e non ulteriori limitazioni, anche in virtù delle evidenze registrate nelle ultime settimane circa la curva di diffusione del virus Covid-19.
Riteniamo il provvedimento troppo restrittivo e sicuramente non in linea con quanto sta accadendo sul resto del territorio nazionale; oltretutto, provvedimento ritenuto assolutamente inefficace per il rilancio dell’economia locale e non finalizzato alla salvaguardia del commercio del nostro territorio, già pesantemente condizionato dalla crisi economica anche precedente all’emergenza sanitaria intervenuta.
Noi riteniamo che il nostro centro commerciale, come anche tutti gli altri “negozi di strada”, abbia adottato diverse misure atte al contenimento della diffusione del virus, adottando anche misure che vanno al di la delle prescrizioni indicate nei vari protocolli sanitari emessi dalle autorità preposte. All’interno del centro commerciale abbiamo predisposto uno specifico protocollo sanitario interno, abbiamo predisposto dei percorsi obbligatori con separazione delle porte di accesso rispetto a quelle di uscita, abbiamo provveduto ad una sanificazione generale pre-apertura e continuiamo a sanificare gli ambienti quotidianamente per garantire la massima sicurezza possibile, abbiamo installato diverse colonnine con gel per detergere le mani, abbiamo curato nei dettagli gli ingressi ai singoli punti vendita e gestito accuratamente le eventuali code, abbiamo impostato i nostri sistemi di rilevamento presenze in modo che avvertano il personale del superamento della soglia massima di una persona ogni venti metri quadri (personale dipendente compreso). Riteniamo che la nostra struttura possa considerarsi altamente controllata ed in grado di garantire ampiamente la distanza minima di sicurezza indicata.
Tutto ciò detto, privare alla struttura di svolgere il proprio lavoro e provare a ritornare almeno alle condizioni economiche pre-Covid-19 significa danneggiare ulteriormente un’economia già profondamente segnata. Limitare l’apertura domenicale degli esercizi commerciali alle sole ore mattutine non appare la scelta adeguata affinché produca effetti vantaggiosi per le attività, anzi certamente arreca un danno economico; il commercio vive di fasce orarie e i nostri dati ci portano ad affermare che attraverso questa disposizione, che pare sia l’unico caso in tutto il territorio regionale, i dati di fatturato non coprono i costi di gestione e forse magari converrebbe rimanere chiusi anche la domenica mattina (qualcuno forse anche per sempre).
Aggiungo che tali decisioni debbano essere condivise preliminarmente con tutti gli attori in campo e che non possano essere prese senza un consulto con gli esercizi commerciali di tutta la città, o almeno un campione fortemente rappresentativo. Da parte nostra ravvisiamo un profondo rammarico, così stiamo invitando la cittadinanza, ed anche i nostri potenziali clienti del bacino d’utenza secondario, a recarsi in altre città per i loro acquisti. Avremmo preferito che fosse stata imposta una limitazione sulle presenze contemporanee all’interno della struttura (cosa che già facciamo per nostra volontà e non per imposizione) con un protocollo ben definito, condiviso con le parti in causa; saremmo stati lieti di accogliere una simile decisione nell’interesse di tutti, interesse alla salute prioritariamente.
Concludo dicendo che oggi bisogna ritenere gli esercizi commerciali, ed in particolare i centri commerciali presenti nel nostro territorio, delle strutture maggiormente sicure di altri luoghi all’aperto (dove la scorsa domenica si sono registrati numerosissimi assembramenti di persone) in quanto abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza richieste dalle autorità e non solo.
Confidiamo in un immediato confronto ed una immediata revoca dell’ordinanza; ne vale il futuro del commercio a Licata che da lavoro a migliaia di persone.