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Nuova presa di posizione del Tribunale per i diritti del Malato. Stavolta relativamente al reparto di Chirurgia.

Anche il reparto Chirurgia risulta ridotto allo stremo. Solo due medici devono reggere e tenere in vita il reparto.

Impossibile, non umano, contrario alle norme elementari, basilari a tutela del lavoratore.

Questo Tribunale per i diritti del malato non poteva, non può tacere, rimanere indifferente, ignorare l’allarmante situazione che viene segnalata e ne chiede sostegno all’opinione pubblica in quanto questo ospedale è un bene che appartiene alla collettività, soprattutto a ciascun cittadino del territorio di Licata, Palma e paesi viciniori

Come per la maggior parte dei reparti dell’ospedale, stavolta, però, appare, incredibilmente inverosimile, fuori dalla realtà civile e riguarda, la CHIRURGIA.

 

In questo reparto sono e continuano a restare in servizio da mesi, 1 chirurgo + 1 chirurgo responsabile del reparto, in totale due, mentre in pianta organica dovrebbero essere 1 + 5; lasciati da soli, senza che, ad oggi, mai, da Agrigento siano pervenuti aiuti, neppure come turnisti, ad alleviare le ore di lavoro interrotto che, il reparto deve sopportare.

Ciò significa che ogni medico deve sopportare un turno di dodici ore, riposarsi dodici ore e poi riprendere il turno, all’infinito.

Viene segnalato a questo TDM, che è stato chiesto al dirigente aziendale e provinciale di mettere a disposizione, magari a titolo di reperibilità, non certo come assegnazione definitiva perché questa ipotesi oramai sembra utopia, quantomeno per assicurare le urgenze h.24, anche per garantire ad almeno uno dei medici chirurghi di assentarsi per ferie o per possibile, umana, malattia.

A quanto pare, per i medici chirurghi del nostro nosocomio, non sono concessa, a dispetto dello statuto dei lavoratori, le elementari regole a tutela dei diritti basilari spettanti ai lavoratori, in particolare quelli del settore sanità

 

E per questo, al Tribunale dei diritti del malato sembra assurdo che la solte del reparto Chirurgia debba essere sostenuta, tenuta in vita, da due soli medici (lo stesso dicasi per i reparti di Pediatria, Cardiologia) che, per amore, il rispetto verso l’Ospedale, soprattutto per non sospendere il servizio della tutela della salute degli ammalti, devono loro stessi sacrificarsi, sino ad una assurda ed anacronistica eroicità, proprio per garantire la continuità del servizio  h. 24, a tempo indeterminato, privandosi del riposo, per loro, oramai divenuto impensabile a discapito della loro stessa salute, della loro famiglia e dei sacrosanti diritti garantiti dalla costituzione italiana, dalle leggi a tutela dei lavoratori

Pertanto, questo TDM sollecita, la solerte dirigenza sanitaria provinciale, come sempre sensibile, con cortese ma ferma risolutezza, affinché si ponga fine ad uno stato che appare davvero non consono, per non definirlo degradante e mortificante per i chirurghi costretti a lavorare in condizioni e situazioni impossibili in questo nostro Ospedale san Giacomo D’Altopasso.

Sul fronte delle carenze del personal infermieristico, ne risulta in servizio il 50% circa.

Il coordinatore responsabile del Tribunale per i diritti del malato – prof. Vincenzo Scuderi