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Carmelinda Callea presidente Consiglio comunaleIl Presidente del Consiglio comunale Carmelinda Callea replica al sindaco Angelo Cambiano.

Fino ad oggi ho mantenuto il silenzio nel rispetto del ruolo terzo ed imparziale che ricopro quello di Presidente del Consiglio Comunale.
Ho sempre esercitato la carica che rivesto in assoluta buona fede, fiduciosa che l’organo che presiedo è composto prima di tutto da Uomini e Donne volenterosi e saggi, scelti dai cittadini per il bene comune così come il Sindaco, primo cittadino e istituzionalmente obbligato alla prudenza e alla temperanza.
Adesso, però, mi trovo costretta a dire la mia sui fatto incresciosi che hanno visto coinvolti ieri la Giunta e alcuni Consiglieri di maggioranza ed opposizione anche perchè irresponsabilmente chiamata in causa dal primo cittadino che non perde occasione per accendere i toni della discussione e per infiammare il dibattito.
Ieri in consiglio comunale ho visto i nostri rappresentanti e i nostri amministratori provocarsi a vicenda, stuzzicarsi e in fine offendersi. Mi hanno anche riferito che, a seguito di provocazione, un consigliere di opposizione avrebbe stretto le gote del vicesindaco, che un attimo prima quasi se ne burlava. Ho deciso di non tollerare più tutto questo.
Non tollererò più che questo Sindaco predichi bene per poi essere il primo a bacchettare in maniera altezzosa chiunque lo critichi, non permetterò a tutti i consiglieri, chiunque essi siano, di portare i veleni che stanno soffocando questa città all’interno della massima espressione della democrazia cittadina, perchè tutto questo prima ancora di offendere loro stessi offendono i nostri cittadini, i nostri figli che noi siamo chiamati a rappresentare. Io mi metto a nudo, sono una persona emotiva e sensibile, affidabile, sincera e forse per questo non abbastanza istituzionale da trattare i presenti in aula come un gregge da pascolare come vorrebbe il nostro Sindaco, che però ad oggi più che da pastore si è comportato da lupo che più che guidare la mandria la spaventa.
Ma ieri a causa di questa mancanza generale di sensibilità istituzionale in Consiglio si è manifestato il caos, la violenza; io da amante del dialogo, della democrazia, da oggi non guarderò più in faccia nessuno e non me ne voglia il signor Sindaco, se a seguito del clima che egli stesso ha contribuito a creare sarà il primo ad essere richiamato alle regole del buon senso e del rispetto.
Ciò detto non tollero nessun tipo di violenza ne fisica ne verbale e mi vergogno in quanto educatrice ed in quanto madre per ciò a cui ieri ho assistito. E mi dispiace scomodare Benedetto Croce per ricordare a tutti che ogni tipo di violenza, sia essa fisica o verbale, “non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruttrice”.

Carmelinda Callea