Che la cannabis terapeutica abbia costi eccessivi è, in Italia, un fatto noto a tutti; soprattutto, purtroppo, ai malati che hanno necessità della sostanza per curare la propria patologia.
Per questo scopo nel nostro Paese è stato lanciato il progetto noto come ‘cannabis made in Italy’, finalizzato a distribuire nelle farmacie italiane medicinali a base di cannabis interamente coltivata e prodotta in Italia.
Un modo per abbassare il costo al consumatore finale nell’ambito di un percorso iniziato un paio di mesi fa, a gennaio, quando alcune farmacie italiane hanno iniziato a distribuire tale tipologia di farmaco.
Ma l’Italia non è tutta uguale e la Sanità varia da regione a regione, motivo per il quale in Sicilia ad esempio, tanto per restare nel nostro territorio, l’uso della marijuana medica è legale, quindi fruibile, ma non a carico dello Stato. In sostanza, chi ne ha bisogno deve pagarsela da solo.
Probabilmente all’interno di una sanità già gravata da molteplici problematiche non sembra esserci spazio per la questione della cannabis medica; negli ultimi mesi infatti sono stati in molti a chiedere il commissariamento della sanità locale.
Per restare sul territorio di Licata, l’ospedale è nel pieno di una bufera da settimane, ovvero da quando il primario del reparto di ortopedia, noto per aver reso il San Giacomo d’Altopasso un’eccellenza nella sua disciplina, si è dimesso, creando interrogativi sul futuro del nosocomio; un po’ come era accaduto per il primario di Chirurgia, sempre dell’ospedale di Licata, una struttura che è da settimane al centro di un dibattito politico, visto che nessuno sa bene quale sarà il suo futuro.
La sanità arranca e non ha tempo per la cannabis medica, che continua ad essere per pochi e a costare troppo; e allora i pazienti siciliani ci pensano da soli. Si è partiti da Siracusa e Catania, città che ospitano due distinte associazioni nate proprio per aiutare i malati affetti da patologie curabili con la cannabis.
Ricordiamo che la terapia a base di marijuana medica è efficace in pazienti con sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e con dolori cronici dovuti a tumori o Hiv. Uno spettro piuttosto ampio di patologie per le quali risulta essere efficace la cannabis.
In aiuto di questi pazienti, le due associazioni di cui sopra stanno tentando di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica, per mettere in evidenza le problematiche legate ai prezzi troppo alti. Di tali associazioni fanno parte anche malati che si curano con la cannabis e che hanno voluto sottolineare il paradosso di come, in Sicilia, sia più conveniente rivolgersi al mercato nero dello spaccio piuttosto che alle farmacie, dove la sostanza per curarsi costa molto di più. Ovviamente è superfluo sottolineare come questa considerazione non voglia in alcun modo spingere il paziente verso l’illegalità, dato che la sostanza presa sul mercato nero non sarebbe tracciata e tantomeno garantita. Ma può comunque essere uno spunto di riflessione per comprendere la condizione di tutti questi pazienti che trovano notevoli difficoltà ad accedere alle cure a cui avrebbero diritto.
Cannabis medica troppo cara? In Sicilia si cerca la soluzione
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