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Una serie di verbali di conferenze di servizio ospitate dal Genio civile di Agrigento mettono a fuoco la condizione dei cinque principali canaloni di deflusso delle acque piovane che attraversano la città. Per ogni singolo caso va applicato un distinguo per quanto concerne pericolosità e tempi (e fondi stanziati) di intervento. La situazione più fluida è quella che riguarda i canali Torrente La Palma, La Manca-Safarello e il Vallone Follina. Per questi tre condotti è stato redatto e validato un progetto che avrà una copertura finanziaria di 317mila euro e la durata dei lavori è prevista in centocinquanta giorni. Gli interventi di manutenzione di questi tre canali sono stati inseriti tra quelli ritenuti più urgenti. E la conferenza di servizi ha chiaro il perchè. La fotografia dell’attuale condizione è infatti impietosa in vista dell’ormai imminente stagione delle piogge. Il Torrente Palma viene descritto come “intasato da vegetazione spontanea, canneti e detriti alluvionali. Tale situazione ha provocato, in corrispondenza dell’attraversamento stradale della SS115 l’intasamento del sottopasso prossimo all’ostruzione totale”. Al limite anche la condizione del canalone La Manca-Safarello dove “il sottopasso in corrispondenza dell’attraversamento sulla SS115 risulta gran parte ostruito da vegetazione e detriti che limitano il normale deflusso delle acque che, in caso di piogge intense, potrebbero esondare”. Infine il Vallone Follina che “nella parte terminale in corrispondenza della Strada Provinciale 67 si presenta, sia a monte sia a valle, completamente invaso dai canneti che limitano notevolmente la capacità di deflusso delle acque”. Problemi simili per tutti e tre i condotti evidentemente a rischio esondazione.