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Il Genio civile di Agrigento rende noto che a breve verranno eseguiti interventi urgenti per la rimozione dei detriti e la risagomatura dei torrenti Della Palma a monte dell’attraversamento ferroviario, affluenti del canale Mollarella a monte ed a valle della Strada 115. La relazione tecnica dell’Ente intermedio non lascia spazio a grandi interpretazioni: i lavori vanno eseguiti al più presto. “Unitamente alla scarsa manutenzione protrattasi per lunghi periodi ha causato l’accumularsi di materiale terroso e la crescita in maniera sconsiderata di vegetazione di vario tipo (soprattutto canneti) all’interno dell’alveo e sulle sponde, limitando drasticamente il normale deflusso delle acque che esondano e provocano danni ai sottoservizi, agli immobili, ai numerosissimi impianti serricoli, ai capannoni industriali, com’è di fatto accaduto, con le piogge delle ultime stagioni invernali”. E del resto i canneti del canalone Mollarella hanno ormai assunto una dimensione enorme rappresentando, di fatto, un tappo naturale. “Il canale è stato oggetto di intervento da parte di questo Ufficio, nell’anno 2020, nel tratto finale, circa 400 metri –  continua la relazione tecnica – Tali lavori hanno consentito la disostruzione del canale a partire dall’attraversamento ferroviario fino alla foce causa la sua conformazione plano-altimetrica convoglia, attraverso canali secondari le acque di una vasta area pianeggiante che si espande lateralmente ad esso. Pertanto quando il canale, per così come si presenta attualmente, (completamente intasato da terreno e vegetazione) non riesce a fare defluire velocemente le acque, che pertanto invadono le aree limitrofe causando l’allagamento delle abitazioni, dei capannoni e degli impianti serricoli a struttura fissa che risultano numerosissime su tali aree”. La proposta progettuale prevede che “le lavorazioni necessarie saranno realizzate operando principalmente con la risagomatura dell’alveo al fine di permettere un normale e veloce deflusso delle acque che gli stessi raccolgono dai numerosi canali secondari. A tale azione principale va associata la pulitura della vegetazione spontanea, presente nelle sponde, principalmente composta da fitti cannetti e ceppaie, che limitano la capacita di deflusso delle acque soprattutto in concomitanza di fenomeni piovosi intensi che scaricano incendi quantità di acqua in pochissimo tempo, come quelli verificatesi ultimamente. Vanno inoltre ripuliti gli attraversamenti che i corsi d’acqua incrociano (passerelle, tubolari Armco, pozzetti di raccolta), in modo da garantire, in caso di precipitazioni, la normale viabilità”.