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Gestione Rifiuti, presa di posizione del parlamentare regionale Angelo Cambiano dopo la recente sentenza emessa dal TAR di Palermo relativamente all’iter avviato dal Comune nel 2017.

Senza voler entrare nel merito del contenuto della sentenza, che ancora non ho avuto modo di leggere, ritengo che l’esito del giudizio sia stato in gran parte compromesso da un evidente atteggiamento ondivago posto in essere, rispetto all’atto di impugnazione della delibera, dal Comune di Licata sotto l’amministrazione Galanti.

L’allora amministrazione comunale ha di fatto condiviso le scelte della SRR mettendo in atto tutte le procedure che hanno portato all’affidamento del servizio ad una ditta esterna, portando, per quanto in mia conoscenza, la difesa della SRR persino ad invocare la cessata materia del contendere stante l’acquiescenza di fatto, nelle more, operata dal Comune.

Con l’amministrazione Galanti, invero, l’Ente ha effettuato una vera e propria scelta in discontinuità con l’amministrazione comunale da me guidata, condividendo la scelta della SRR che prima si contestava.

Ciò appare chiaro dalla lettura della direttiva sindacale n. 123 del 24.10.18 – depositata, per quanto in mia conoscenza, dalla difesa della SRR – indirizzata al dipartimento affari generali e all’Avvocatura comunale contestualmente trasmessa alla SRR con oggetto “ritiro vertenza nei confronti della SRR” che, ritengo, possa aver avuto un peso specifico rilevante nella determinazione dell’esito negativo del giudizio di primo grado.

Certo è che a causa di quella scelta che convintamente continuo a non condividere, oggi il nostro Comune patisce un danno economico evidente, ampiamente confermato dal repentino aumento del costo dell’intero servizio che, con la scelta dell’esternalizzazione, è passato, da circa 7 milioni di Euro, a circa dieci milioni di Euro annui.

Voglio sperare che l’attuale Amministrazione valuti bene con i propri legali la possibilità di presentare appello avverso la predetta sentenza, in considerazione del danno complessivo, in termini di aumento dei costi e dei notevoli disservizi patiti negli anni di esternalizzazione del servizio,  ben più rilevanti della condanna alle spese legali subita dal comune e pari a qualche migliaia euro.

Rimango fermo nel considerare, ancora oggi, la gestione in house la scelta migliore per Licata in quanto la stessa avrebbe potuto  non solo ridurre i costi del servizio e alleggerire la pressione fiscale sui cittadini con bollette sicuramente meno salate, ma anche garantire una serie di vantaggi indiretti quali, per citarne alcuni, il recupero del costo dell’IVA mediante il meccanismo della compensazione attuata dalla mai costituita Società in House, talune rilevanti economie di gestione con la possibilità di realizzare diversi servizi accessori, una di certo maggiore flessibilità rispetto ad un contratto di appalto a norma del quale ogni successiva modifica dev’essere puntualmente e consensualmente rinegoziata tra le parti, la disponibilità di un’organizzazione che avrebbe potuto effettuare interventi di protezione cvile o interventi imprevisti, mediante il solo sostenimento degli ulteriori costi vivi, l’abbattimento del costo delle risorse umane mediante agevolazioni concesse dallo Stato per le nuove assunzioni che nell’ipotesi contrapposta dell’avvenuta esternalizzazione sono rimasti appannaggio della sola ditta appaltatrice, la valorizzazione di un importante Know-How manifestato in passato durante la gestione interna del servizio.

Angelo Cambiano – parlamentare regionale