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Calogero  CaritàRiceviamo e pubblichiamo.

Oggetto:  Intitolazione sovrappasso ferroviario di Licata (Ag.) a Giorgio Almirante contro il parere unanime e contrario della Commissione Comunale per la Toponomastica

 

Eccellenza,

lo scrivente, direttore responsabile del mensile La Vedetta di Licata, autore di numerosi saggi e monografie storiche, componente della Commissione per la Toponomastica del Comune di Licata in qualità di esperto, si rivolge alla S.V. per significarLe quanto segue.

In data 21 maggio 2013, la Giunta Municipale di Licata presieduta dal vice sindaco, Salvatore Avanzato, con provvedimento n. 74, ha deliberato di intitolare un sovrappasso ferroviario all’on. Giorgio Almirante, leader del non più esistente Movimento Sociale Italiano, contrariamente al parere unanime e negativo espresso dalla Commissione per la Toponomastica in data 16 luglio 2012. In quella circostanza pervennero alla Commissione due distinte istanze per intitolare il predetto sovrappasso. La prima, dell’Associazione “Vivere Licata”, presa in carico dal protocollo del Comune in data 15 maggio 2012 con il n. 22961 che proponeva di intitolare tale sovrappasso ai giudici  Falcone e Borsellino nel 20° anniversario della loro uccisione da parte della mafia. La seconda, a firma del sindaco Angelo Graci e dall’assessore alla toponomastica Salvatore Avanzato, dell’8 giugno 2012, assunta al protocollo del Comune con il n. 27560 che, invece, proponeva di intitolare il sovrappasso all’on. Almirante.  La Commissione, dopo un approfondito esame delle due istanze, tenuto conto che vie, piazze, ponti e quant’altro, vanno intitolati a persone che hanno ben meritato per opere di ingegno, di cultura, per scoperte, per attività filantropiche, per il servizio a favore delle comunità, per il sacrificio della loro vita per atti eroici, per aver combattuto le tirannie e le dittature, etc. deliberò con voti unanimi di accogliere la proposta di intitolazione del sovrappasso ai giudici Falcone e Borsellino e di respingere all’unanimità la proposta dell’amministrazione comunale di intitolare il sovrappasso all’on. Giorgio Almirante per i seguenti motivi:

 

–          Militò attivamente sotto il PNF sin dai primi anni

–          Fu accanito sostenitore  e teorizzatore della Razza Pura

–          Diresse la rivista “In difesa della Razza”, fondata nel 1938

–          Dopo l’8 settembre 1943 militò con la Repubblica Sociale di Salò e fu tra i più accaniti persecutori di partigiani e di renitenti alla leva, promuovendone la fucilazione.

L’amministrazione Comunale congelò e disattese il parere della Commissione Toponomastica non portandolo mai in Giunta. Dopo un anno di silenzio, nonostante la varie sollecitazioni, e 20 giorni prima della scadenza del proprio mandato, unitamente ad innumerevoli altri atti inopportuni per una giunta che va  via, in data 21 maggio 2013 ha proceduto alla intitolazione del sovrappasso all’on. Almirante. Preme rispettosamente fare rilevare che trattasi di un atto di arroganza politica che non ha tenuto conto come in altre città, tra tutte  Catania e Roma, proposte simili non solo sono state conseguenza di aspre polemiche e di duri interventi da parte dell’ ANPI, ma hanno anche costretto i proponenti a ritirare la loro proposta tenuto conto che l’on. Almirante non rientra  per nessun motivo in nessuna delle categorie di illustri personaggi che abbiano ben meritato il riconoscimento dalla Patria. Peraltro, se è vero che con l’avvento della Repubblica l’on. Almirante è stato eletto democraticamente al Parlamento, è altrettanto vero anche che lo stesso mai ripudiò il suo passato politico e l’ideologia fascista, continuando senza pudore a salutare i suoi camerati alla romana.

Ciò premesso, certo che Sua Eccellenza non voglia prestarsi ad un anacronistico revisionismo storico, per i poteri che Le sono conferiti, La prego di bocciare la proposta della Giunta Municipale di Licata di intitolare il sovrappasso ferroviario all’on. Giorgio Almirante.

Mentre resto in attesa di un Suo gradito riscontro, La ossequio e La saluto molto cordialmente.

Il direttore

(prof. Calogero Carità )