Alcune della sue ultime parole me le ha riferite un amico comune. Era appena stata vittima di una caduta, che deve averla provata non poco. “Sono gli inconvenienti – disse – di chi vive a lungo”. E a lungo ha vissuto la preside Bruna Montana Malfitano. Ha attraversato il secolo breve e il primo ventennio del nuovo millennio. Ha formato generazioni di studenti. Ha reso il Liceo a Licata, il suo liceo classico, la scuola più bella. Era una di quelle persone – lo dico con vero rammarico – che ho conosciuto tardi. Conosciuto da vicino, s’intende. Perché non c’è persona a Licata che non l’ha conosciuta di nome e di fama. Non c’è persona che, incontrandola, non sapeva chi fosse e quale patrimonio rappresentava per la scuola. Conosciuta dunque nel senso di averla frequentato, scambiato con lei parole e opinioni, discusso di letteratura e di vita cittadina, parlato anche del più e del meno. Quando la incontravo per strada o le poche volte (e ti accorgi che sono sempre pochi gli incontri quando alla fine ne fai il conto), le poche volte che sono andato a farle visita. Uscendone sempre arricchito di saggezza.
Non solo una grande docente, Bruna Montana Malfitano. Ma una grande madre, una grande moglie. Moglie di quel preside e sindaco di Licata che fu Salvatore Malfitano. Non solo questo, che è tanto. Tantissimo. Ma anche l’impegno in politica. Che la vide soprattutto protagonista nella battaglia contro l’istallazione della centrale a carbone a Licata. In politica e in consiglio comunale nelle file dei Verdi e poi del partito socialista in cui a lungo ha militato anche il marito.
Licata perde una protagonista indiscussa della sua storia, del suo Novecento. La scuola per lei era tutto. Era un’insegnante esigente (con lei si studiava!) e un’educatrice perfetta. Era una preside determinata che ha arricchito di altri indirizzi il liceo V. Linares di Licata. Andata in pensione, la scuola le mancava. E si vedeva. Ma non le sono mai mancate le buone letture, i buoni libri. E soprattutto non le è mai mancata la famiglia. Né lei è mai mancata alla famiglia.
(g.c.)