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auto-poliziaIl campo è libero signori: sceglietene uno di quelli che restano in lizza e fatelo sindaco di Licata. Se Angelo Balsamo deciderà di abbandonare la competizione, Licata continuerà sulla falsariga politica degli ultimi quindici anni: una città senza classe dirigente, senza un sindaco che abbia nell’autorevolezza e nel progetto politico le sue principali e indiscusse credenziali. Dalle accuse e dalle indagini giudiziarie che gli sono piovute addosso prima dell’inizio della campagna elettorale – una campagna decisiva per il futuro di Licata – l’avvocato Balsamo uscirà pulito. Sarà in grado di chiarire tutto e subito agli inquirenti. Non vale ribadire che una persona è innocente sino al terzo grado di giudizio. Non vale perché non è proprio il caso. Angelo Balsamo – ne siamo certi – saprà dimostrare la propria estraneità ai fatti già nella fase delle indagini preliminari. E dimostrare che, forse, la politica in tutto questo c’entra. Un caso del genere – indagini a suo carico per corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza e truffa – non scoppia alla vigilia della campagna elettorale senza destare il sospetto di un intento preciso: quello di demolire il candidato ritenuto sulla carta come il più forte. E probabilmente il più forte davvero. Approfittiamo di queste poche righe per esprimere all’avvocato Balsamo la nostra piena solidarietà in un momento difficile della sua vita professionale e politica. E lo invitiamo a non mollare, a non ritirare la sua candidatura a sindaco di Licata. I tempi della politica sono più rapidi di quella della giustizia. Ma siamo certi lo stesso che la grandissima parte della città che sempre crede in lui non si lascerà strumentalizzare da quanto gli sta accadendo sul piano personale.

Gaetano Cellura