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VICINI AI PESCATORI DI LICATA IMPEGNATI A SALVARE IL LORO LAVORO – UN INTERVENTO DELL’EX SINDACO ANGELO BIONDI

Il grido d’allarme e la richiesta d’aiuto erano stati lanciati circa quattro mesi fa durante l’incontro di S.O.S. LICATA del 4 Marzo u.s.: la marineria licatese rischia la scomparsa definitiva.

Sembra un paradosso l’avvio dei lavori del progetto “Argo-Cassiopea”, che consentirà alla nostra Nazione di utilizzare un importante fonte di approvvigionamento di gas, sta rappresentando il canto del cigno per decine e decine di pescatori licatesi che non avranno più un lavoro, né un reddito per il sostegno delle loro famiglie. Con l’inizio dei lavori per la posa dei 60 km di condotta sottomarina che consentirà di portare nella centrale a terra l’enorme quantità di gas metano dei quatto pozzi scoperti nel mare di Licata, sono cominciati (come annunciato tempo fa) i problemi per i nostri pescatori: già oggi impossibilitati ad effettuare le quotidiane uscite di pesca. E questo è solo l’inizio: la concessione rilasciata ad ENIMED ha durata di 12 anni e prevede il divieto assoluto di pesca in tutta l’aerea marina interessata, area che sfortunatamente ricade nel tratto di mare in cui opera la nostra flotta peschereccia. Così, mentre, grazie ai pozzi “Argo-Cassiopea” la Sicilia diventerà un importantissimo hub energetico europeo, Licata rischia di subire l’ennesima crisi occupazionale ed economica. In una mia precedente nota sull’argomento, dicevo che la questione era, ormai, di esclusiva competenza politica, considerato che nessuno si sarebbe opposto al proseguo del progetto (tutti abbiamo, ormai, ben chiaro cosa vuol dire dipendere energeticamente da altre nazioni), e per tale motivo l’unica strada percorribile restava quella della mediazione e del compromesso politico, al fine di salvaguardare il reddito delle famiglie dei pescatori che resteranno senza lavoro. È necessario, dunque, così come è stato fatto in altre simili circostanze, l’intervento forte dei politici del territorio, con in testa il Sindaco e l’intero Consiglio Comunale, con al fianco gli onorevoli Annalisa Tardino ed Angelo Cambiano, senza tralasciare la richiesta di sostegno dei deputati nazionali e regionali agrigentini e siciliani. Solo così è possibile intavolare un confronto produttivo con il colosso ENIMED, il governo regionale e nazionale, e fare ottenere equi indennizzi per i pescatori delle barche licatesi che non potranno più svolgere la loro attività. Siamo certi che per un progetto che produrrà benefici e ricavi per miliardi di Euro, non dovrebbe essere un affare complicato reperire le modeste risorse necessarie a garantire un adeguato reddito a poche decine di padri di famiglia che, in nome dell’interesse energetico della Nazione, non avranno più un lavoro. Bisogna, però, fare presto e mettendo in campo il piglio giusto.