A noi non interessa che gli assassini di Dacca sono figli di papà, studenti che frequentano le migliori scuole. Non interessa far distinzione tra islam povero e islam ricco, quando si ricorre alla violenza, spada o machete, in luogo della ragione, per la conversione a una fede religiosa. Perché c’è ormai una parte rilevante d’islam che fa della jihad la sua sola religione. Quest’islam non ha fatto i conti con l’illuminismo, rifiuta di farli, condanna il dialogo interreligioso e pensa follemente alla sottomissione violenta delle altre fedi.
Senza voler fare paragoni tra i due papi, diversa è stata rispetto a Bergoglio la posizione di Ratzinger. Lui aveva capito tutto. Proponeva all’islam un “dialogo sincero”, ma partendo dalla ragione che dà forza alla fede e aiuta a sconfiggere la violenza. Ratzinger disse questo nel famoso discorso di Ratisbona, di cui purtroppo fece scalpore solo la prima parte. In cui denunciò l’aspetto violento della religione musulmana e la sua deriva. Apriti cielo! Il papa tedesco venne accusato di spezzare il dialogo con l’islam e di causare guai all’occidente. Esattamente dieci anni sono passati da quel discorso. E l’occidente dai suoi guai religiosi e terroristici non è certo uscito.
Gaetano Cellura