A questo punto, l’associazione ha spostato la propria attenzione direttamente sul Comune di Palma sul cui sito istituzionale, però, non risulta pubblicato, nella specifica sottosezione “amministrazione trasparente”, l’elenco dei beni confiscati come previsto dalla legislazione vigente. Pertanto, nella giornata di oggi “A testa alta” protocollerà una richiesta di accesso agli atti rivolta all’ufficio patrimonio del Comune palmese per cercare di chiarire definitivamente la questione. “Conoscere in anticipo i dati relativi alla consistenza, alla destinazione e all’utilizzazione dei beni sottratti ai mafiosi, nonché, in caso di assegnazione a terzi, i dati identificativi del concessionario e gli estremi, l’oggetto e la durata dell’atto di concessione, rappresenta – hanno spiegato i rappresentanti di “A testa alta” – il punto di partenza per tutte quelle associazioni che intendono utilizzare una struttura confiscata nel territorio palmese per sviluppare iniziative progettuali di grande valore sociale”.
Beni confiscati alla mafia, “A testa alta” vuole vederci chiaro
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