“Il teatro è la più antica forma di arte che consente di rappresentare le umane vicende in tutte le su innumerevoli sfaccettature. L’attività forense rende l’avvocato quale è: un soggetto del processo, e il processo quale strumento di rappresentazione di vicende umane”.
L’opera scelta è “Processo all’articolo 4” di Danilo Dolci. Perché e come sarà messa in scena.
“In occasione del 140° anniversario dell’Ordine degli avvocati di Agrigento si è deciso di porre in essere alcune iniziative per sottolineare il ruolo sociale svolto dall’avvocatura. Inizialmente, era stato proposto “Processo all’Art. 4” perché contiene l’appassionata arringa di Piero Calamandrei. Tuttavia in quel processo non si può fare a meno di imbattersi con la grande figura di Danilo Dolci. Il sociologo, infatti, ha insegnato a generazioni di siciliani la voglia di riscattarsi da una condizione di sottosviluppo, di miseria, di privazione del diritto e dei diritti. E lo ha fatto con l’arma del dialogo e della non violenza. Il 2 di febbraio del 1956 ha dato vita a quello che passerà alla storia come sciopero alla rovescia. Alla base c’è l’idea che se un operaio per protestare si astiene dal lavoro, un disoccupato può scioperare lavorando. E così centinaia di disoccupati organizzarono una giornata di lavoro collettivo per riattivare una vecchia trazzera, ma intervenne la polizia che fermò i lavori e arrestò gli scioperanti alla rovescia. L’episodio suscitò indignazione e sdegno in tutta Italia”.
Cosa lega Danilo Dolci e Palma di Montechiaro?.
“In questo lavoro teatrale rappresentiamo non solo il processo ma anche la vicenda umana, politica, sociale, culturale di Danilo Dolci, la cui figura è anche legata alla città di Palma di Montechiaro e al suo Cine Teatro Chiaramonte per il famoso convegno che nel 1960 anche per opera sua venne organizzato a Palma di Montechiaro”.