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Lunedì è scaduta la seconda rata IMU che, per i cittadini palmesi, è stata particolarmente amara. Palma è rientrata, infatti, tra i 257 comuni, pari al 3,21%, che hanno applicato sulla prima casa l’aliquota massima del 6 per mille. Alta anche l’aliquota sulla seconda casa salita dal 7,60 al 10,40. Gli aumenti hanno aperto un dibattito tra i cittadini che hanno criticato, oltre che l’Amministrazione comunale, anche quei consiglieri di opposizione che, astenendosi, hanno consentito di fatto l’approvazione del provvedimento, che non sarebbe passato con un loro voto contrario.

Tra i consiglieri che si sono astenuti numerose critiche ha ricevuto Rosario Bruna, capogruppo dell’MPA (PdS), che, con un comunicato, ha voluto chiarire le ragioni del suo voto.

“La nostra città, come il resto d’Italia, è entrata in un tunnel tanto buio da non intravede oggi nessun barlume di luce. Senza fare troppa demagogia, sono consapevole di aver fatto la cosa politicamente più giusta nell’essermi astenuto nel provvedimento che prevedeva l’aumento delle aliquote IMU, scelta per la quale ho ricevuto numerosissime critiche perché, con l’astensione, si è consentito di fatto l’approvazione delle aliquote. Ma non si poteva mandare in dissesto il comune. Tuttavia, continua Bruna – dopo aver fatto quadrare i conti, bisogna voltare pagina. Oggi, credo che bisogni avere una visione più chiara e più ampia di quello che siano le entrate e le uscite del bilancio comunale. Pertanto, – conclude il capogruppo dell’MPA – bisogna lavorare fin dai primissimi giorni del nuovo anno per far si che, entro marzo 2013, si possa portare all’ordine del giorno del Consiglio comunale l’abbassamento delle aliquote che, francamente, risultano insopportabili per l’economia delle famiglie della nostra comunità”.