Pullara: Audizione in commissione speciale. Muro contro muro tra sindaco di Licata e sindacati. Per Galanti il servizio è partito ma i sindacati chiedono chi lo sta svolgendo perché i lavoratori sono a casa.
“In commissione speciale, la scorsa settimana, tra i vari punti all’ordine del giorno anche quello sulla annosa questione del servizio di assistenza ai ragazzi disabili nelle scuole che in diversi comuni non è partito o è partito a singhiozzo non comprendo tutti gli aventi diritto”.
Sono le parole del deputato regionale della Lega e presidente commissione speciale di indagine e di studio per il Monitoraggio dell’attuazione delle leggi.
“Durante la seduta si è posto il focus sul comune di Licata ed oltre al sindaco Galanti erano presenti i sindacati dei lavoratori che da anni svolgono questo servizio, che hanno tutte le competenze e la professionalità per farlo ma che a detta dagli stessi sono rimasti a casa senza lavoro e non hanno ripreso l’attività come avrebbe dovuto ad inizio anno scolastico.
Ho assistito al muro contro muro tra il sindaco Galanti che ritiene che i servizi sono partiti in tutte le scuole che ha concesso i servizi alle cooperative con la metodologia dell’accreditamento e che è vero che i contratti scadono a marzo e che sta provvedendo ad una proroga. Risposte che non convincono i sindacati i quali continuano a sostenere che i lavoratori che hanno sempre svolto questo lavoro e che hanno le giuste competenze sono a casa e pertanto si chiedono perché non sono stati chiamati e chi sta effettuando questo servizio e con quali competenze.
Io in qualità di presidente della commissione speciale di indagine e di studio per il Monitoraggio dell’attuazione delle leggi, ho chiesto di ricevere tutta la documentazione che attesti quanto detto dal sindaco Galanti per fare chiarezza e sul corretto svolgimento del servizio per i ragazzi disabili e sulle corrette competenze di chi lo svolge.
Stessa cosa è stata chiesta alla dirigente competente del libero consorzio di Agrigento per capire cosa sta accadendo nelle scuole superiori che sono di loro competenza.
I bambini e le loro famiglie – conclude Pullara – hanno bisogno di rispetto e rassicurazioni tanto quanto i lavoratori che da anni svolgono questo lavoro, con professionalità ed abnegazione e che purtroppo per colpa di qualcuno sono a spasso in mezzo a una strada senza lavoro”.