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Grazie alle ultime scoperte nel campo dell’intelligenza artificiale avremo maggior tutela anche quando si tratta di svago

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.»

Per chi non fosse un appassionato lettore di fantascienza o un esperto informatico, quelle che avete appena letto sono le 3 leggi della robotica, dette anche di Asimov, che ne è l’autore.

Le Leggi nacquero agli inizi degli anni quaranta, in seguito ad accurate riflessioni di Asimov sulla robotica e a numerosi confronti con John W. Campbell, amico nonché curatore di Astounding Science Fiction. Asimov era dell’idea che se una macchina era progettata bene, non poteva presentare alcun rischio, se ovviamente non era utilizzata impropriamente.

Ora lasciamo i favolosi e fantascientifici anni ’50 alle spalle e torniamo ai giorni nostri: si chiama Pluribus, deve ancora compiere un anno, ma ha già vinto qualcosa come 1000 dollari all’ora per 12 giorni. Un enfant prodige? Un genio puro? Un marziano? No, Pluribus è semplicemente un’AI.

Il progetto è stato sviluppato da Facebook e dai ricercatori della Carnegie Mellon University degli Stati Uniti.

Si potrebbe quasi dire che “è nato tutto per gioco”: i ricercatori hanno insegnato a Pluribus a giocare a poker attraverso partite contro delle copie di sé stesso. In questo modo il sistema ha imparato dai suoi errori; poi hanno regolato il suo comportamento così che potesse prevedere due o tre mani successive rispetto a quella in corso. L’obiettivo era quello di fargli predire l’intero esito di una partita. Ma non è finita perché Pluribus ha anche imparato a bluffare, ingannando i giocatori professionisti che gli venivano posti davanti come test. Tant’è che i ricercatori hanno dichiarato: “L’AI non vede un bluff come qualcosa di ingannevole. Vede semplicemente la decisione che porterà a massimizzare la vincita in una particolare situazione. Ciò che abbiamo dimostrato è che un’AI può bluffare, e che può farlo meglio di un essere umano”.

Vediamo questa scoperta come impatterà sulla nostra vita ed in particolare nel settore del gaming, casino in primis.

La prima reazione potrebbe essere il timore di venire gabbati da una macchina. Ma se le macchine devono rispettare le 3 leggi di Asimov allora il genio chiuso nell’AI, al contrario diventa il nostro protettore.

Se ad esempio un utente si collega in rete perché vuole fare una partita online al casino che sia blackjack o roulette, l’Intelligenza Artificiale potrà ora monitorare gli utenti, tenere sotto controllo i siti illegali e quelli potenzialmente nocivi. Soprattutto sarà in grado di rilevare e prevenire i comportamenti patologici dei giocatori, esattamente come fa l’AI anglosassone Anonymous Player Awareness System, lanciato dal BGC, Betting and Gaming Council.