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Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha deferito all’Autorità Giudiziaria un trentenne licatese resosi responsabile del reato di guida di veicolo senza aver mai conseguito la patente e nel contempo lo stesso veniva segnalato alla Autorità Amministrativa quale assuntore di sostanze stupefacenti.

In particolare, personale del Commissariato di P.S. di Licata, in servizio di prevenzione e controllo del territorio, nel corso di un posto di controllo intimavano di arrestare la marcia al guidatore di un veicolo, condotto da un soggetto noto agli operatori per vari precedenti penali nonché già sottoposto alla misura di prevenzione dell’Avviso Orale emesso dal Questore di Agrigento.

Gli Agenti provvedevano ad effettuare una perquisizione personale ciò permetteva di rinvenire, occultata all’interno di un pacchetto di sigarette custodito nella tasca dei pantaloni, della sostanza stupefacente, precisamente una dose sigillata  del tipo hascisc, acquistata poco prima.

La sostanza rinvenuta veniva sottoposta a sequestro ed il personale operante, nel proseguo degli accertamenti, verificava che il trentenne era anche sprovvisto di patente di guida poiché mai conseguita.

Peraltro, da successivi accertamenti esperiti da personale del Commissariato, risultava che lo stesso, poco meno di due anni addietro, era già stato fermato alla guida di un’autovettura e contravvenzionato per la violazione del Codice della Strada per guida senza patente (prima violazione), con sanzione amministrativa di 5100 euro.

  • Pertanto, atteso che l’odierno indagato si rendeva responsabile della medesima violazione (guida di veicolo senza aver conseguito la patente) commessa entro i due anni, si procedeva alla contestazione del reato sopra indicato e fermo amministrativo del veicolo nonché alla segnalazione dell’uomo quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Nella decorsa giornata, la Polizia di Stato ha deferito all’Autorità Giudiziaria un ventenne licatese resosi responsabile del reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Invero, nel decorso mese, si presentava presso il Commissariato di Licata un signore che segnalava di aver ricevuto, dalla propria compagnia assicurativa, una comunicazione inerente un incidente stradale che lo stesso aveva compiuto a bordo del suo veicolo nel mese di luglio del 2021, peraltro con cospicuo aumento di prezzo del premio assicurativo annuale e risarcimento del danno alla controparte.

Disconoscendo di aver procurato detto incidente stradale, dopo aver informato la compagnia assicurativa con dichiarazione di disconoscimento del sinistro, sporgeva denuncia presso l’Ufficio di P.S. di Licata.

Immediatamente, il personale dell’Ufficio Controllo del Territorio del predetto Commissariato di P.S. iniziava le attività investigative che, in poco tempo, permettevano di acclarare la vicenda ed identificare l’autore del reato sopra indicato.

In particolare, si accertava che il sinistro stradale, il cui risarcimento del danno era stato già liquidato alla controparte, non si era mai verificato, tanto che la perizia sul presunto veicolo danneggiato dava esito negativo, e che l’indagato aveva anche reso dichiarazioni mendaci alla compagnia assicurativa e redatto il modello C.I.D. (costatazione amichevole di incidente) in maniera fraudolenta e falsa.

Pertanto, l’odierno indagato veniva deferito alla Autorità Giudiziaria.

Nella giornata di ieri, 9 giugno, la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di carcerazione, emessa dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Agrigento, a carico di un trentenne licatese pregiudicato.

In particolare, personale della Sezione Anticrimine del Commissariato di P.S. di Licata, a seguito di attività investigative, aveva deferito alla Autorità Giudiziaria il predetto pregiudicato poiché ritenuto responsabile, in concorso con altri, dei reati di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti nonché truffa in concorso.

A seguito della definizione dei relativi procedimenti penali, conclusisi con le sentenze di condanna, divenute definitive, l’arrestato dovrà scontare la pena di anni 2 (due) e mesi 4 (quattro) di reclusione oltre al pagamento della pena pecuniaria della multa di 1800,00 euro.

Pertanto, il personale del Commissariato licatese eseguiva immediatamente la citata misura carceraria e, su disposizione della A.G., il condannato veniva condotto presso la Casa Circondariale di Gela.