“Apprendiamo con piacere – afferma il presidente dell’Ordine degli architetti, Rino La Mendola – che tra i primi atti posti in essere dall’Amministrazione provinciale, presieduta da Giuseppe Pendolino, emerge lo stanziamento delle risorse necessarie per integrare (ancora una volta) lo studio di fattibilità dell’aeroporto della piana di Licata, fornendo gli ulteriori studi specialistici chiesti dall’ENAC.
Le integrazioni richieste dall’ENAC
“L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – continua La Mendola – ricevuti gli studi integrativi richiesti, anziché emanare il parere di propria competenza, si è limitato a dichiarare l’idoneità dell’area individuata per la realizzazione dello scalo aeroportuale, chiedendo contestualmente al Libero Consorzio una montagna di studi specialistici aggiuntivi, a nostro avviso davvero eccessivi per questa fase preliminare, finalizzata a inserire l’infrastruttura nella programmazione nazionale. Auspichiamo che il Libero Consorzio – aggiunge il presidente La Mendola – riesca a produrre, prima possibile, gli studi integrativi richiesti dall’ENAC, con la speranza che, dopo la seconda integrazione, non vengano fuori ulteriori ostacoli per l’inserimento dello scalo di Licata nel Piano Nazionale degli Aeroporti (PNA), che costituisce un passo importante per la concreta realizzazione dell’infrastruttura”.
Ribadiamo l’opportunità di puntare a uno scalo aeroportuale satellite di Punta Raisi
“Ci auguriamo che il Libero Consorzio – sostiene il Presidente degli architetti – possa lavorare, gomito a gomito, con altre istituzioni competenti affinché si punti al concentramento, dal punto di vista amministrativo, delle attività aeroportuali della Sicilia in due poli, come peraltro auspicato dallo stesso Piano Nazionale degli Aeroporti. In tal modo, lo scalo agrigentino, così come quello di Birgi, potrebbe alimentare il polo occidentale dell’Isola che, dal punto di vista amministrativo, farebbe capo a Punta Raisi. Analogamente, lo scalo di Comiso potrebbe essere aggregato al polo orientale, facente capo a Fontanarossa. Ciò supererebbe eventuali concorrenze territoriali e i conseguenti veti incrociati, consentendo peraltro una notevole riduzione dei costi di gestione e una più attenta e organica pianificazione dei voli in relazione alle esigenze del territorio siciliano”.
Appello alla politica: abbandonate i veti incrociati e sposate un progetto importante per il rilancio socio-economico della nostra terra.
“Ci aspettiamo dalla deputazione agrigentina, a prescindere dai rispettivi colori politici – conclude Rino La Mendola – una forte spinta affinché questa fase, caratterizzata dalla richiesta di studi specialistici sempre più impegnativi, venga superata con il concreto inserimento dello scalo nella programmazione nazionale, chiudendo così la prima fase della tabella di marcia da noi individuata da tempo, che riportiamo appresso, nella versione aggiornata a giugno 2025.