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Abbiamo spesso criticato questa amministrazione comunale rimproverandole l’immobilismo nel (non) provare a risolvere molte cose che non vanno in questa dannata città. Oggi però vogliamo applaudire e sottolineare l’impegno e la costanza mostrati nella vicenda dello stadio Dino Liotta.

Non giriamoci attorno: lo sport a Licata nelle ultime due settimane ha davvero rischiato di scomparire. Il Dino Liotta ha davvero rischiato di fare la fine del PalaFragapane, Enrico Massimino ha accarezzato davvero l’idea di andare via. Perchè senza pubblico, senza incassi e dopo un anno come quello passato, solo un pazzo può pensare di continuare a fare calcio a porte chiuse.

Ecco, per tutti questi motivi l’amministrazione è stata brava: ha perseverato sull’assegnazione del Liotta al Licata, ha cercato e poi trovato (grazie soprattutto al grande lavoro del vicesindaco Antonio Montana che va pubblicamente ringraziato) la strada migliore per aggirare il problema della certificazione statica dello stadio e, di fatto, ha creato le condizioni per poter far tornare la gente sugli spalti. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, perchè altrimenti non si è intellettualmente onesti.

Tutto si può rimproverare all’Esecutivo guidato dal Sindaco Pino Galanti ma non di non essersi messo a disposizione del Licata calcio: non ricordo a memoria un’amministrazione così ben disposta, così disponibile a venire incontro alle (legittime) esigenze di quella che (oggi) è la massima espressione sportiva cittadina.

Che sia di buon auspicio: abbiamo sempre sostenuto come la sinergia tra il Palazzo e le realtà cittadine (siano esse sportive, culturali, associative) può rappresentare una di quelle cuciture necessarie a far germogliare qualcosa di positivo per un territorio dai mille bisogni.

Giuseppe Cellura