Il Presidente della sezione locale di Cna, Elio D’Orsi, dice la sua in merito all’annullamento delle processioni religiose.
Ho atteso fino a oggi per poter esporre questo comunicato in merito alle mancate processioni cittadine.
Dopo due anni di stallo a causa della situazione pandemica le aspettative odierne erano ben differenti, il veto imposto dal Clero e dai governatori delle confraternite non ci consentono di svolgere tali manifestazioni religiose.
Alla luce di quanto succitato, ritengo doveroso informare tutte le attività produttive di Licata e i miei concittadini sull’incontro avvenuto per volontà del Sig. Sindaco, con la partecipazione dei rappresentanti delle attività produttive, del clero, delle confraternite e dell’azienda sanitaria.
Durante l’incontro, il Dott. Alaimo, in rappresentanza dell’Azienda Sanitaria, ha informato i presenti che i dati relativi ai contagi a Licata raggiungono 1200 casi e invita la popolazione a essere prudente.
Intervenendo per il clero, Padre Tommaso, ha esposto un documento rilasciato dalla Curia di Agrigento, in merito alle processioni, il quale esplicita libero arbitrio ai responsabili dei territori rispettando le precauzioni del caso.
Il Clero disapprova lo svolgimento delle processioni; si associano a tale parere i rappresentanti delle confraternite, negando lo svolgimento delle manifestazioni religiose per i dati comunicati dal Dott. Alaimo.
Noi rappresentanti delle attività produttive, in contrapposizione al veto posto sia dal clero che dalle confraternite, siamo favorevoli allo svolgimento delle manifestazioni religiose, in ottemperanza alle norme anti-Covid.
In primis per offrire un messaggio di speranza a tutta la cittadinanza, che si avvia verso una parvenza di normalità; altresì per favorire un incremento economico per le nostre attività.
Mentre esponevamo il momento di rilevante difficoltà vissuto dalle categorie produttive, un governatore è intervenuto asserendo che le attività produttive hanno percepito il sostegno economico dello Stato, durante la pandemia, l’impossibilità di usufruirne era dovuta al mancato fatturato o all’omissione degli scontrini fiscali.
Alla luce di ciò, deduco che la PMI è passata da “zoccolo duro dell’economia nazionale, a bugiardi ed evasori”.
Non ritengo sia ineccepibile dare giudizi che non rispecchiano la realtà, in quanto la pandemia ha costretto le attività produttive a chiudere battenti, vivendo nella totale incertezza; sicuramente il sostegno economico ricevuto dallo Stato è stato utile, ma sufficiente a pagare a malapena le utenze, non dando la giusta dignità a coloro i quali ne hanno usufruito.
Per quanto concerne le processioni religiose, si è avuta l’impressione che il veto imposto sullo svolgimento di quest’ultime, da parte dei governatori delle confraternite, non sia stato dovuto al numero dei casi Covid, bensì per il semplice compiacere al Clero che ha espresso per primo parere negativo; nel caso in cui la loro motivazione fosse stata riconducibile ai dati emergenti, si presuppone che non dovrebbero frequentare posti comuni che implicano assembramenti come scuole, stadio e mercati.
Altresì, si ricorda che il 31 marzo è cessato lo stato di emergenza sanitaria.
Sono del parere che la nostra amministrazione comunale avrebbe dovuto agire in modo più incisivo; la proposta del Sindaco è caduta nel vuoto.
Egli proponeva di svolgere i momenti più significativi delle manifestazioni religiose, emettendo anche un’ordinanza che obbligasse alla mascherina all’aperto.
Quanto proposto ha suscitato la disapprovazione delle confraternite che sostenevano che in tal modo sarebbe venuto meno il senso della tradizione.
Ritengo che in considerazione al momento che si sta vivendo, sarebbe accettabile qualche compromesso.
Le manifestazioni religiose incarnano le nostre tradizioni, appartengono alla comunità e non si può continuare a privare i credenti di tali momenti di fede, ridonandoci un po’ di normalità.
Mi auguro che questa vicenda non si ripeta per la festività del Santo Patrono Sant’Angelo, alla quale è annessa la fiera di maggio; nel caso in cui si dovesse emettere lo stesso veto, si proporrà all’amministrazione di consentire almeno lo svolgimento della fiera che rappresenta una gran risorsa economica per le attività presenti sul territorio.
Elio D’Orsi – Presidente Cna Licata