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Il documento di Anna Triglia sulla sfiducia al primo cittadino Angelo Cambiano.

Io, alla pari di Angelo Cambiano e contrariamente a lui ci sono rimasta, sono stata e sono ancora coprotagonista di un vero “Progetto per Licata”. Un progetto che poggia le sue basi sulla Sindacatura di Angelo Balsamo e del gruppo politico che è nato e cresciuto attorno a lui che aveva, ed ha tutt’ora , come obiettivi principali l’efficientamento della macchina amministrativa comunale, la rinascita del centro storico e del commercio licatese, la pulizia e l’adeguamento della nostra Città a standard ambientali civili e moderni, l’annullamento della distanza tra la politica e i cittadini, l’esaltazione delle nostre maestranze e attività economiche tradizionali. Di questo programma e di questi obiettivi Angelo Cambiano ha fatto uno “spezzatino politico”, personalizzando arbitrariamente ogni scelta ed esautorando tutti coloro i quali avevano contribuito a dar vita ad un progetto collettivo e vincente. Ricordo che il Progetto di cui parlo è stato il motivo dell’elezione di Angelo Cambiano, fino a prima delle amministrative 2015 giovanotto quasi sconosciuto, noto agli addetti ai lavori per esser stato il Vice dell’allora Primo Cittadino Balsamo.
Il fatto che sia io, prima eletta nelle liste che hanno sostenuto Cambiano, ad essere prima firmartaria della mozione di sfiducia risiede principalmente nel fatto che il Sindaco dal giorno immediatamente successivo alla sua elezione si è discostato dal progetto e dal gruppo politico che ha promosso la sua elezione ed ha agito in totale contraddizione con quanto mostrato, dichiarato e promesso in campagna elettorale e affermato nel progetto elettorale che ha contribuito alla sua elezione.
Tale incoerenza politica si è tradotta in un uso personalistico e arbitrario della carica di primo cittadino, a causa del quale le prerogative politico istituzionali hanno avuto la peggio in favore dell’arroganza e della presunzione dell’individuo.
L’atteggiamento di superiorità del primo cittadino ha condotto altresì allo svilimento del ruolo dell’Organo democratico per eccellenza di un Comune, ovvero il Consiglio Comunale, verso il quale il Primo Cittadino ha mostrato scarsa stima e considerazione. Voglio precisare che la mia sfiducia non è dettata dalle vicende legate all’abusivismo edilizio.
Lo sfiducio per l’incapacità di dialogo, mediazione, sintesi politica e amministrativa che lo allontanano oggi persino da quei gruppi consiliari che, ad oggi, si sono dichiarati “vicini” alla compagine di Governo targata Cambiano. La gente valuti anche che la sfiducia, appare oggi più che mai un atto morale perché la puntuale mancanza della maggioranza in Consiglio comporta oggi il completo immobilismo politico-amministrativo delle Istituzioni e degli uffici comunali. Caos gestionale che la nostra martoriata Città non può e non deve più subire. Chiudo fornendo qualche esempio di inefficacia amministrativa: – mancata riorganizzazione dell’Ufficio Europa, presidio indispensabile per un Ente Locale per acquisire fondi e risorse utili alla sua “sopravvivenza”;
– mancata stabilizzazione dei dipendenti precari degli uffici comunali;
– mancato avviamento del programma per la raccolta differenziata;
-mancata realizzazione del canile comunale;
– azzeramento delle misure di welfare e disattenzione per le reali necessità degli strati sociali più poveri ed emarginati della Città;
– Il rilancio turistico della Città rimane chimera, nullo l’incentivo alle attività produttive cittadine e non è evidenziabile alcuna opera di bonifica, arricchimento o riqualificazione dei quartieri periferici quali, ad esempio, Fondachello-Playa, Piano Cannelle, Piano Bugiades;
– a parte l’assegnazione di ruoli ad personam a presunti esperti, non si può certo parlare di politica di coinvolgimento dei giovani al governo della Città.
Non sfiduciare Cambiano significa fare un torto alla città che nei mercati, nei quartieri popolari, presso il locale presidio ospedaliero, ovunque vi sia uno spazio di aggregazione, chiede a gran voce un’alternativa a questa amministrazione.
Spero che tutti i consiglieri che in questi anni, come e più di me, si sono battuti per dare un indirizzo diverso all’amministrazione cittadina si uniscano nella firma della mozione di sfiducia. Sono certa che l’opposizione Galanti e Ripellino non consentiranno il proseguo di questo cammino cieco. Non posso dubitare dell’esperto e integerrimo Angelo Iacona che addirittura il bilancio non lo votò, pronto ad andare a casa pur di evitare gli scempi scritti in quel documento. Mi appello invece ai gruppi “Area Rinnovamento” e “Licata Futura”, che con me hanno partecipato alla campagna elettorale ed oggi, nella forma e nella sostanza, sono stati tagliati fuori dalle grazie di Angelo Cambiano e dei suoi pochi accoliti. Chiedo a loro di presentare insieme a me la mozione di sfiducia per dare a Licata un’alternativa capace davvero di raggiungere gli obiettivi che in campagna elettorale ci eravamo proposti.
Credo che la Città non dimenticherà facilmente coloro i quali si sottrarrano a quello che, a causa dell’approccio amministrativo di Angelo Cambiano, è diventato un dovere morale.

Anna Triglia