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angelo gueli (2)I “malati della cantina” hanno sentenziato: Angelo Gueli è il maratoneta palmese più rappresentativo. Con un voto democratico, cui hanno preso parte non solo gli atleti residenti a Palma ma anche chi si trovava fuori sede tramite sms, a stragrande maggioranza è stato simpaticamente insignito del titolo di “senatore a vita per meriti sportivi”.

In effetti, il 2014 è stato il suo anno: in estate, nel contesto della decima edizione del Memorial Lillo Inguanta, si era imposto al primo trofeo Viviana Meli, riservato agli atleti palmesi, precedendo Giovanni Scopellitti e Luigi Lo Destro. La sua più grande soddisfazione sportiva è arrivata, però, il 19 ottobre scorso nel corso della Maratona di Amsterdam quando era riuscito nell’impresa di tagliare il traguardo primo tra gli oltre 1000 italiani in gara con il tempo di 2 ore 48 minuti e 49 secondi, migliorando anche il suo primato personale di ben sei minuti, nonostante il forte vento che ha messo in difficoltà anche gli atleti favoriti per la vittoria finale, tanto che alla fine la maratona è stata vinta dal keniano che non ti aspetti, ovvero Kipyego. In assoluto, il maratoneta palmese si è piazzato al 120° posto tra i circa 15000 partecipanti provenienti da tutto il mondo. Dunque, un risultato anche in termini assoluti di tutto rispetto.

In realtà, però, Gueli è stato scelto come l’atleta più rappresentativo del movimento podistico palmese, che da anni ormai sta ottenendo successi non solo di natura sportiva e che è cresciuto anche da un punto di vista numerico, non solo per gli ottimi risultati ottenuti nel corso dell’anno, ma soprattutto per lo straordinario impegno e la passione mostrati, che simboleggiano perfettamente lo spirito del movimento podistico palmese. Una passione tale da fargli sacrificare persino il riposo notturno. Infatti, Angelo Gueli, trentasei anni, sposato e padre di un figlio, svolge un doppio lavoro: la mattina per le Poste Italiane, il pomeriggio e la sera fino alle 23,00 come barman. Pertanto, essendo impegnato tutta la giornata, per i duri allenamenti necessari per la preparazione alle maratone, si allena alla cantina, nei pressi della zona industriale, in perfetta solitudine dalla mezzanotte alle 2,00-2,30 del mattino in qualsiasi stagione e con ogni condizione atmosferica. Un sacrificio segno della sconfinata passione per quello che per Angelo Gueli e tanti altri atleti, tutti rigorosamente dilettanti, è un hobby e non certo una fonte di guadagno e che giustifica appieno l’appellativo loro rivolto dai palmesi di “malati della cantina”.