Ospedale, un intervento del consigliere comunale del gruppo Restart-M5S Fabio Amato.

Dopo la chiusura del reparto di ortopedia per mancanza di medici, altri reparti del San Giacomo d’Altopasso come Chirurgia, Cardiologia, Medicina, Ginecologia e il Pronto Soccorso, rischiano il collasso.
E se il personale medico e paramedico lavora giornalmente con abnegazione per assicurare a stento il servizio sanitario di base, stessa cosa non può essere detta della politica e delle gestioni manageriali che la politica sceglie, che con noncuranza sono riusciti a depotenziare il presidio ospedaliero licatese, riducendo di ben oltre il 60% i medici in servizio.

E’ di pochi giorni fa la notizia che nel Reparto di Medicina Generale, 2 dei 5 medici in servizio hanno rassegnato le dimissioni; un terzo potrebbe formalizzare a breve; il quarto sappiamo che andrà in pensione tra non molto.
Ma perché si dimettono i medici all’ospedale di Licata?
Ormai da più di un anno i medici della Medicina Generale si vedono costretti a coprire molti turni, improvvisandosi cardiologi.
Molti di loro comunque non hanno nemmeno esperienza in ecocardiografia, una metodica fondamentale nella diagnosi di patologie cardiologiche acute, né tantomeno l’azienda si è mai premurata di formarli sotto il profilo cardiologico.
Pare che le richieste, indirizzate all’Asp di Agrigento, da Licata siano partite. Eppure in questi anni nessun cardiologo è mai arrivato.

L’eventuale chiusura del reparto di Medicina Generale rappresenterebbe il crollo definitivo del Presidio Ospedaliero in quanto un ospedale senza un reparto di Medicina non avrebbe motivo di esistere.
Non si riesce a capire perché, pur appartenendo alla stessa ASP di Agrigento, l’ospedale di Canicattì conti ben 7 cardiologi nel reparto di Cardiologia, mentre in Medicina Generale i medici sono 8.
Si potenzia Canicattì, che dista pochi km sia da Caltanissetta che da Agrigento, mentre si lascia agonizzante l’ospedale di Licata che dista oltre 50 km dal presidio provinciale.
Insomma, diminuiscono i medici in servizio e contestualmente si riducono le probabilità di salvarsi per un licatese colpito da infarto.

Ancora una volta dobbiamo ringraziare quella politica agrigentina che governa la nostra Regione e di conseguenza la nostra Città.

Fabio Amato – consigliere comunale Restart-M5S