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urso-angelo_2Una partita importante per fare girare il verso al paese, nonostante il ricordo di una certa politica che non ci piace, che non la si vuole più vedere. Non pare facile liberarsi da questo inaccettabile equivoco; è la scommessa del presente.
Siamo stati di fronte a comitati elettorali e a interessi di parte in un accomodarsi alla vecchia maniera del rappresentare le persone come numeri e contare le pecore. Una mentalità che si è ripetuta del fare quadrato ancora con i vecchi capi bastone per arginare la deriva della città e dare il cambiamento del paese di fronte il naufragio politico. Abbiamo visto poi l’accodarsi anche di altri, pronti a baciare la pantofola pur di avere un esercizio di potere nella prospettiva di una governance. Pare esserci abituati al disagio verso una mentalità, nella quale non sembra la ragione la regolatrice di un processo di bonifica rispondente a una speranza di futuro.
Il presente e il proprio futuro si sono giocati sulla semplice dichiarazione di volontà espressa nei proclami elettorali e dello scegliere di votare la compagine del meno peggio. Il legame inscindibile del passato con il presente non è stata la parola chiave di questa fase politico-elettorale. E la domanda che si pone è quella del perchè dobbiamo scegliere sempre il meno peggio?
Resta da vedere se il sistema renderà ininfluente o virtuosa la presenza di brave persone, messe lì di facciata per il momento a fare da scudo come la foglia di fico,che copriva nella rappresentazione artistica di un tempo, quanto si riteneva indecoroso alla vista.
Da tutto questo dovrebbe nascere il cambiamento di una politica, che va incontro alla gente; risposta a un disperato bisogno di certezza e alla complessità del nostro presente. Da tutto questo dovrebbe ripartire Licata. Ora occorre guardare alla sostanza delle cose. Chiunque arrivi dei contendenti ha un compito non facile; pilotare una nave nel farla uscire dalla secca nella quale si è incagliata da tempo e creare una leadership.
Una incisività forte della politica locale è la condizione necessaria per un futuro positivo e di un qualche ampliamento dell’orizzonte della politica cittadina. La posta in gioco è quella della prova di tenuta di un bacino elettorale,della sua capacità di imporsi a ottenere un risultato concreto su una ambizione di fondo della città, quella di avere una propria rappresentatività nella politica regionale e nazionale. Un grande segno di intelligenza,contro la disgregabilità della demagogia di sempre, è essere solidali tra tutte le forze politiche nel darsi un codice etico verso una meta e dello spartirsi il peso delle scelte politiche, tese a ridare risposte, prospettive di lavoro e dignità a Licata nella politica che conta.

Angelo Urso