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Dopo il passaggio della recente perturbazione, chi ha subìto danni chiede sollecitudine di intervento a Palazzo di Città.  Una lettera aperta è stata girata alla nostra redazione.

Oggetto: lettera aperta al Sindaco di Licata sugli allagamenti delle campagne licatesi, verificatisi nei giorni scorsi.

Sig. Sindaco, sino a quando abuserà della nostra pazienza?

Abbiamo voluto usare una famosa frase dell’antico oratore Cicerone per esprimere tutta la nostra amarezza per i mancati impegni  che Ella si era assunti  subito dopo le piogge torrenziali e la tracimazione dei canali di scolo,  che hanno interessato tutte le nostre campagne della  piana di Licata sino ad arrivare alla zona di  Mollarella.

Ed invero, nel pomeriggio del 16.11.2021, alla presenza di un nutrito gruppo di persone presenti all’incrocio tra la s.p. 38 per Mollarella e la s.p. per Torre di S. Nicola, Ella aveva dato la sua parola, precisando che già a partire dal giorno seguente si sarebbe attivato per fare eseguire piccoli interventi di spurgo di alcuni sotto- passaggi, consentendo così il drenaggio delle acque meteoriche presenti e future.

Inoltre,  sempre nella medesima occasione e su specifica richiesta delle persone ivi presenti, si era impegnato (quale Organo di protezione civile comunale) a  sollecitare, per iscritto, i competenti Organi regionali e provinciali, affinchè eseguissero i necessari lavori urgenti di sistemazione degli argini degli ormai famigerati  canaloni, che,  tracimando periodicamente, sono  causa di tanti danni e  di tante pene per gli agricoltori licatesi e per tutti quelli che hanno beni ed attività nella piana di Licata e nella zona di Mollarella.

Ebbene, anche se Lei si era impegnato ad attivarsi già il giorno seguente (cioè a partire dal 17.11.2021), in ogni caso le abbiamo voluto concedere  il beneficio del dubbio connesso ad eventuali  Suoi  ulteriori impegni istituzionali, attendendo sino ad oggi.

Purtroppo, degli interventi di spurgo dei sottopassaggi, ancora oggi,  non si è vista alcuna traccia ed allo stesso modo ci chiediamo (e quindi  Le chiediamo) se  Ella abbia sollecitato, per iscritto, gli Organi regionali  e provinciali, affinchè  provvedessero urgentemente a sistemare gli argini dei canaloni, che ormai, con periodicità sempre più frequente, martirizzano le campagne licatesi.

Tutto ciò Le viene chiesto facendo presente che su di  Ella ha ricade il dovere,  giuridico e morale,  di intervenire su tale specifica materia.

Sul piano giuridico, come già fatto in occasione dell’incontro sopra specificato,  Le ricordiamo che il Sindaco, quale organo di protezione civile comunale, deve fare quanto è in suo potere per prevenire i pericoli cui viene esposto il territorio comunale ed, inoltre,  deve intervenire in presenza di una qualsiasi  calamità per prestare soccorso. Pertanto, a parere di chi scrive, ne consegue che tra questi interventi  non possono non rientrarvi anche quelli finalizzati a  spurgare i predetti sotto passaggi (atteso i danni che hanno causato), nonché quelli di sollecitare gli ulteriori  Organi amministrativi che devono  provvedere  a quanto di loro rispettiva competenza per eliminare situazioni di pericolo, potenziali ed effettive.

E’ appena il caso di rilevare che, nel caso di specie, è sotto gli occhi di tutti come la situazione di pericolo sia stata comprovata dai numerosi allagamenti subiti dalle  campagne licatesi, sia nei giorni scorsi come anche negli anni passati. Peraltro, nulla esclude che in occasione delle prossime piogge autunnali ed invernali si possa ripetere una simile disastrosa situazione.

Per quanto attiene, invece, al sopra richiamato aspetto morale, ci permettiamo di ricordarLe che gli antichi romani ci hanno insegnato che “pacta servanda sunt”.

Pertanto, Ella ha il preciso dovere morale di ottemperare a quanto si è impegnato ad  assolvere nell’incontro sopra indicato,  in presenza di tante persone, cui ha peraltro  dato la sua parola che sarebbe intervenuto con sollecitudine.

Non avendo alcun altro  potere, non possiamo fare altro che ricordarLe tutto ciò alla presenza dell’intera cittadinanza di Licata, verso cui la S.V. è obbligata da vincoli non solo morali, ma anche politici.

In considerazione di quanto sopra riportato, la interroghiamo chiedendoLe se intenda o meno assolvere ai suoi impegni, provvedendovi con ogni dovuta sollecitudine.

Le ricordiamo ogni ulteriore indugio risulta pericoloso, atteso che l’immanenza della stagione autunnale ed invernale non permette di escludere il ripetersi di tali fenomeni meteorologici, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili in termini di danni alle cose ed anche di pericolo per le vite umane.

IN TALE MALAUGURATO CASO, ELLA NON POTRA’ DIRE “NON POTEVO IMMGINARE, PERCHÉ E’ STATO AVVISATO ANZITEMPO”.

Giuseppe Montana (una delle persone che ha subito danni e rispetto alla quale il Sindaco si è impegnato  ad intervenire)