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Le attuali difficoltà dei tre principali comparti dell’economia licatese, ma soprattutto di ciò che è necessario fare per dare loro concrete possibilità di sviluppo, sono stati l’oggetto del dibattito dell’ottavo incontro di “S.O.S. Licata – Idee a Confronto sulla Città che Vorremmo”, che si è svolto sabato 4 Marzo. Giovanni CHIANTA, produttore agricolo e porta voce dell’Associazione degli agricoltori licatesi, ha posto l’accento sull’atavica carenza d’acqua – fattore che limita e mette puntualmente a rischio ogni singola stagione agricola – richiamando la politica locale e gli amministratori comunali ad un rinnovato impegno volto a risolvere l’annoso problema. Bisogna battere i pugni per l’utilizzo dell’acqua dell’invaso Gibesi e nell’attesa, fare le dovute pressioni per ottenere parte di quella della diga San Giovanni. Va data, inoltre, massima priorità alla ripresa dell’utilizzo delle acque reflue, attivandosi per la celere realizzazione del nuovo progetto di affinamento del terziario; cosa che permetterebbe di portare ben oltre 80 litri al secondo di acqua perfettamente depurata, nelle assetate campagne dell’agro licatese (acqua che in atto si butta, colpevolmente, a mare). Non sono, comunque, mancate le proposte per dare sostegno e ulteriore linfa al comparto, a partire dalla necessità per i piccoli produttori di aggregarsi per poter resistere sui mercati, su come ottenere per alcune pregiate produzioni locali il riconoscimento dei marchi Igp, Dop e Doc, o per essere inseriti nei prodotti del presidio Slowfood.

Dalla voce di Rosario COSENTINO, pescatore di lungo corso e comandante di una grossa unità da pesca, si è appresa la notizia del rischio, più che fondato, della definitiva scomparsa della marineria di Licata. Alle attuali criticità: alti costi d’esercizio; mancanza di una regolata contrattazione sulla vendita all’ingrosso del pescato; l’annunciata demolizione dei box – utilizzati per deposito di reti e attrezzi da pesca e presenti nel porto peschereccio – causa il mancato rinnovo da parte del comune dell’apposita concessione demaniale; si è aggiunto il gravissimo problema dell’imminente divieto assoluto di pesca in tutta l’aerea marina in cui opera la nostra flotta peschereccia. Di fatto, appena sarà completato l’iter per il rilascio della concessione (durata12 anni) per la realizzazione del progetto “Argo-Cassiopea” per l’estrazione di gas lungo le coste locali, alle imbarcazioni licatesi non sarà più consentito di svolgere la loro quotidiana attività. Dai pescatori presenti all’incontro è stato lanciato l’accorato appello, ai politici licatesi e ai nuovi amministratori che a breve saranno chiamati a guidare la città, di non essere lasciati soli nella difficile battaglia in difesa del loro lavoro e della loro sopravvivenza. Di Turismo e di ciò che potrebbe rappresentare per l’economia della città, ha parlato Mario RIZZO, da anni apprezzatissimo operatore del settore e attuale direttore del resort Villa Giuliana. La sua chiara e competente relazione è servita a prendere coscienza, qualora ci fossero ancora dei dubbi, che di turismo Licata potrebbe tranquillamente vivere. Le condizioni per far diventare la nostra città una destinazione turistica appetibile e fortemente gettonata ci sono tutte, se si considera che realtà con meno della metà di ciò che può offrire il territorio di Licata, oggi sono destinazioni scelte da un numero sempre crescente di viaggiatori. È chiaro, però, che il primo passo dev’essere quello di rimuovere le cause che in atto ne stanno fortemente compromettendo il decoro urbano, il senso civico e il rispetto del bene comune. Per il resto occorre che chi verrà chiamato ad amministrare la città prenda coscienza della rilevanza economica, sociale e culturale derivante dallo sviluppo del comparto turistico. Il nuovo sindaco e l’assessore che verrà scelto per occuparsi del turismo, non dovranno fare altro che aprire un costruttivo tavolo di confronto con gli operatori della filiera, insieme ai quali attuare le proposte, a suo tempo, scaturite dai tavoli tematici promossi dagli Stati Generali del Turismo locali e raccolte nel cosiddetto “Libro Bianco del Turismo”; a partire dall’approvazione del nuovo Regolamento della tassa di Soggiorno e dall’istituzione della Consulta per il Turismo, oltre a consentire, nel più breve tempo possibile, la fruibilità di tutti siti di interesse turistico presenti nel nostro territorio comunale.