Il consigliere comunale Angelo Vincenti dice la sua dopo l’anticipazione fornita dal giornale La Sicilia (e ripresa dal nostro sito) sull’avvio di una serie di controlli in materia di abusivismo edilizio sui consiglieri comunali e loro affini (fino al quarto grado di parentela).
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Il Sindaco “indaga” i consiglieri comunali, grande titolone sui giornali che annunciano verifiche e controlli su eventuali procedimenti in corso per abuso edilizio nei confronti di parenti o affini di attuali consiglieri comunali. Peccato che il sindaco abbia l’abitudine di sparare a zero e poi andare a controllare. Dopo le gravissime dichiarazioni pubbliche rilasciate a emittenti nazionali e sul settimanale Panorama dove affermava che il 30% dei consiglieri comunali era interessato dai provvedimenti legati all’abusivismo, si scopre che solo ora sta provvedendo a verificare la veridicità delle sue affermazioni.
Interventi tardivi che dimostrano che spesso chi agisce d’impulso o indotto da frenesia mediatica, sbaglia e continua a sbagliare. Vediamo di fare chiarezza e comunicare le giuste informazioni alla città cito i vari passaggi che hanno portato ad avviare questi controlli. Giorno 23 Maggio durante la seduta di consiglio comunale, prima di trattare gli argomenti posti all’ordine del giorno, chiedevo la parola al presidente del consiglio e nel mio intervento, oltre a sottolineare il particolare momento difficile che sta vivendo la città, con da un lato la gente che perde un pezzo della loro vita e dell’altro la legalità che comunque va ripristinata seguendo però un criterio di giustizia equa che non faccia figli e figliastri, ho sottolineato energicamente il mio disappunto alle gravissime dichiarazioni del sindaco quando su precise domande del conduttore Giletti, rispondeva che il 30% dei consiglieri era interessato dal problema degli immobili abusivi. La stessa affermazione la riportava in altre occasioni. Poiché ritenevo, e lo ritengo tuttora che con quelle dichiarazioni, specie se non supportate da prove, ha messo in cattiva luce il consiglio come istituzione, e che pertanto chiedevo ufficialmente al presidente del consiglio di procedere all’invio presso gli uffici di competenza, la richiesta di verifica sui consiglieri e sugli amministratori, sindaco compreso. In questo mio intervento, chiedevo inoltre che qualora le dichiarazioni rese dal sindaco, non dovessero essere esatte, di procedere legalmente contro il primo cittadino per il grave danno d’immagine creato al consiglio comunale e alla città tutta. Giorno 25 Maggio la mia richiesta, era ufficializzata dall’ufficio di presidenza e con nota n. 30769 era inviata al sindaco che rispondeva giorno 27 Maggio dichiarando di aver provveduto attraverso l’invio all’ingegner Ortega, a richiedere la situazione, non solo dei consiglieri comunali, ma anche dei suoi parenti e affini. Peccato che nell’articolo sui giornali, il sindaco ometta di dire che la richiesta di controlli riguarda anche lui e la sua giunta. In conclusione, non è il sindaco che sta chiedendo verifiche, ma il consiglio comunale a tutela dell’immagine dell’intera collettività.
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