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Strutture ricettive e attività commerciali senza acqua, dura presa di posizione della sezione locale di Cna. L’associazione di categoria ha raccolto le lamentele e i disagi di commercianti e albergatori, irritati per una condizione che in piena estate viene giustamente definita paradossale. “Quello che sta succedendo è assurdo – spiega Piero Caico – abbiamo vissuto quasi due anni di pandemia e le attività sono state martoriate. Adesso che c’è un minimo di ripresa ci troviamo con attività commerciali, artigianali e strutture ricettive costrette a comprare l’acqua”. Alcune strutture ricettive hanno difficoltà anche solo nel portare l’acqua per condizioni geografiche inaccessibili. “Molti sono nell’impossibilità di ricevere acqua anche a comprarla – continua Caico – il danno oltre che economico è di immagine per l’intera città. Ci siamo rivolti alla Prefettura e alla Forze dell’Ordine ma finora nessuna risposta. Facciamo un grande appello alla politica, ci siamo riuniti in Cna e abbiamo constatato un assurdo silenzio sulla problematica da parte della politica. Va bene l’aver invitato le associazioni alla conferenza dei capigruppo ma così non può andare bene”. Molte delle strutture cittadine impegnate nella ricettività si trovano ormai da giorni in grande difficoltà: molti hanno tamponato la situazione con l’acquisto di acqua dalle autobotti private ma, come detto, non tutti possono portare il liquido nei serbatoi posizionati spesso in posizioni alte e in zone della città difficili da raggiungere. Un grido d’allarme forte in piena alta stagione. E, come denuncia la sezione locale di Cna, il danno d’immagine per l’intero territorio è notevolissimo. Alcuni turisti si sono già lamentati con albergatori e titolari di B&b costretti a fare buon viso a cattivo gioco ad una situazione ai limiti del paradossale.