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Si torna a parlare dell’esistenza di un teatro ellenistico sulla montagnetta sottostante il cimitero dei Cappuccini. Sul tavolo del professore Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni Culturali, è stata depositata una relazione tecnica che analizza alcuni dati scaturiti da un’indagine geologica e geofisica preliminare inerente il dissesto dell’area del cimitero dei Cappuccini denominata “Stirratu” che si affaccia sulla darsena portuale di Marianello. Lo studio era stato commissionato dal Comune due anni fa per principali finalità di messa in sicurezza dell’area cimiteriale e per valutare l’insorgere dei rischi di smottamenti i cui segni del dissesto geologico sono visibili a vista d’occhio e di cui ci eravamo occupati dalle pagine del nostro giornale diversi anni fa, ma anche in seguito alla segnalazione del gruppo archeologico Finziade allora diretto da Fabio Amato. A questo aspetto di natura orografica, si aggiungono adesso una serie di dati che in qualche modo vanno a corroborare le tesi che (praticamente da sempre) parlano della presenza di una struttura teatrale che si cerca ormai da anni. Alcuni studiosi sostengono infatti che a Licata ci potrebbe essere il teatro della Polis di Finziade. Secondo queste teorie, il Teatro ellenistico si troverebbe nella parte sud di quella che doveva essere l’agorà, oggi su porzione del cimitero vecchio che si affaccia direttamente sul porto di Marianello. Da alcuni primi esami pare che la morfologia del sottosuolo indichi delle anomalie. “Grazie all’intervento dell’onorevole Pullara – fanno sapere fonti interne all’amministrazione comunale – abbiamo interessato l’Assessore Regionale Tusa”. Il dossier è pertanto tra le mani del componente la giunta regionale. Ma cosa evidenzia la relazione tecnica finita sul tavolo dell’assessore ai Beni Culturali? “Dall’interpretazione dei dati acquisiti – si legge in un passaggio dello studio – si nota la presenza di un potente banco incoerente con uno spessore variabile di circa quindici metri di spessore soprastante un banco roccioso. Tuttavia – prosegue la relazione – va precisato che l’area è caratterizzata da un contesto litologico atipico e proprio per la particolare situazione geologica che non è caratterizzata da litologie standardizzate fa intendere che sotto l’area cimiteriale ci siano delle strutture antropiche che giustificherebbero tali anomalie”. Quindi la parte più significativa parla di “anomalie tipiche riscontrate” che “sembrano rappresentare un andamento alla base dello sterrato con gradoni”. Ed è proprio la presenza dei gradoni ad aver fatto nuovamente pensare ad una struttura teatrale in un sito in cui da anni si cerca effettivamente un teatro. I dati sembrano portare in un’unica direzione ma è chiaro che adesso la palla passa tra i piedi degli Enti competenti.