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Non è tardata ad arrivare la nota di chiarimento dell’ex Sindaco Angelo Cambiano sui 30 milioni di euro sbloccati per Licata.

Ho sempre sostenuto che la città non abbia bisogno di polemiche e comunicati, bensì di fatti concreti.
In un comunicato stampa diffuso dell’Ex assessore ai LL PP Pira Antonio vengono riportate una serie di inesattezze che, anziché aiutare la città, pare abbiano il solo obiettivo di creare confusione e disinformare la comunità intera.
Iniziamo dalla prima domanda che il Pira pone:
1) Perché Cambiano non utilizzò quelle risorse?
Essendo stato menzionato, mi preme rispondere affinché la cittadinanza possa essere messa al corrente di informazioni tecniche, di cui l’ex assessore dovrebbe essere a conoscenza.
La delibera di giunta regionale 383 del 2016 ha assegnato a Licata 30 mln di euro per il dissesto idrogelogico.
Pur tuttavia, la stessa delibera non permetteva al Comune di “cantierare” nulla, considerato il fatto che era necessaria l’approvazione con delibera CIPE dei POC, programmi operativi complementari (l’ex assessore, visto il ruolo istituzionale ricoperto, dovrebbe essere a conoscenza di ciò).
La delibera verrà approvata esattamente il 10 luglio 2017 e pubblicata in Gazzetta ufficiale a novembre 2017.
Io venni sfiduciato il 9 agosto 2017.
2) l’ex assessore Pira scrive che quei fondi sarebbero stati sbloccati da lui stesso il 16 Novembre 2018 in seguito ad un tavolo tecnico nel quale avrebbe partecipato anche l’assessore Iacona.
Tralasciando il fatto che Iacona venne nominato assessore nell’Aprile 2019, considerato che ad oggi nessun progetto è stato presentato dalla Stuttura Commissariale per il dissesto idrogeologico per Licata, la domanda che lecitamente e conseguentemente sovverrebbe sarebbe un’altra: cosa sbloccò l’ex assessore Pira?
A tal proposito mi preme anche fare un appunto: quei fondi giacciono presso il Dip. Ambiente della Regione Siciliana e non presso la Struttura Commissariale (anche di questo l’ex assessore, visto il ruolo istituzionale ricoperto, dovrebbe esserne a conoscenza).
Fatti questi dovuti chiarimenti, mi pare che ancora ad emergere sia una solo dato di fatto: l’unico obiettivo per qualcuno probabilmente è quello di delegittimare, di inasprire animi e istituire alterchi.
Se anche il mio fosse stato questo, non avrei esitato a sollevare polveroni e istituire polemiche (potrei chiedere all’ex assessore, ad esempio, che fine abbiano fatto i circa 2,5 mln di euro assegnati con ordinanza di protezione civile) ma la storia, in generale, dovrebbe fare da monito sempre, affinché non possano essere ricommessi gli stessi errori ed io ho da sempre sostenuto che Licata, il nostro territorio, non necessiti di polemiche, asti, rivalità e comunicati per risollevarsi, bensì di fatti, di forza ed intelligenza collettiva.
Alla luce della mia esperienza politica a Licata, avrei potuto starmene tranquillo ad osservare, “godendo del privilegio del cronista, che con un filo di cinismo, scrive senza dogmi dello sfacelo della politica locale”.
Invece, osservare non fa per me.
Ho deciso ancora una volta di fare qualcosa, di muovermi ed incidere, in misura proporzionata alla mia forza, per la mia città, che viene prima di tutto.
È con questo spirito che Licata può e deve rinascere.
Tutti siamo chiamati a contribuire; la partecipazione è un bene troppo prezioso per la democrazia.
Ecco perché oggi, ancora di più, auspico una rinascita del mio territorio, ove tutti siamo partecipi, responsabili ed uniti per un bene comune: il nostro paese.

Angelo Cambiano – Ex sindaco di Licata