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L’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione pubblica ha disposto un accesso ispettivo al Comune di Licata a seguito di una segnalazione a firma dell’assessore alle Autonomie Locali “nella quale si ravviserebbero dei profili di irregolarità in alcuni procedimenti posti in essere dagli uffici comunali di Licata e nell’espletamento dell’attività gestionale degli stessi uffici”. La segnalazione è dello scorso 29 marzo e pertanto concernente il periodo del commissariamento della città a guida Maria Grazia Brandara. Il Servizio 3 – Coordinamento attività di vigilanza e controllo Enti Locali – spiega anche quali sono gli argomenti che “si ritiene meritino un approfondimento”.

Una lista di sette punti che riguarda: irregolarità dell’incarico di responsabile del settore finanziario e successive dimissioni; Irregolarità nel pagamento a favore dell’associazione no profit “I Delfini”; irregolarità nella consegna dei due asili nido, oggetto di interventi di adeguamento e ristrutturazione e del loro impiego in assenza dei requisiti di funzionamento; irregolarità nell’adozione della proposta di nuovo organigramma; irregolarità nell’affidamento e liquidazione dei noli a caldo; irregolarità nel pagamento degli oneri di urbanizzazione del porto turistico; irregolare assegnazione e conduzione sine titulo di un immobile di proprietà comunale, utilizzato per la gestione di una Rsa.

Per l’esecuzione dell’accesso ispettivo è stato nominato il funzionario del dipartimento regionale Autonomie Locali Francesco Reale il cui compito sarà quello di “verificare e relazionare con urgenza sull’esito della verifica svolta rapportare, eventualmente, i fatti alla Procura della Repubblica di Agrigento”. Novanta i giorni di tempo assegnati al funzionario regionale per portare a compimento le verifiche richieste dall’assessorato.

E’ ancora presto per dire se il Palazzo di Città trema ma l’accesso ispettivo disposto dall’assessorato lascia presupporre che qualcosa non sia andata per il verso giusto.