La piantumazione di querce come simbolo di voler mettere le radici e trattenere a Palma di Montechiaro i figli della città del Gattopardo. Può essere riassunto così il senso dell’iniziativa voluta ieri mattina dal sindaco Pasquale Amato, in applicazione di una legge che prevede la piantumazione di una pianta per ogni bambino nato. A Palma di Montechiaro sono stati 237 i nuovi nati nel 2013 e pertanto sarà piantato un numero di vegetali pari ai nuovi cittadini palmesi. Si è deciso di iniziare dal Villaggio Giordano, uno dei quartieri periferici e più difficili della città. Madrina della giornata e dell’iniziativa è stata l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello che ha simbolicamente piantato una delle querce con le quali si è scelto di iniziare la messa a dimora delle piante. “L’albero della quercia – ha spiegato il primo cittadino – rappresenta un’immagine di solidità e radicamento nel terreno e così vogliamo che i nostri giovani e i nostri cittadini restino radicati al nostro territorio non lasciando Palma di Montechiaro”. E’ significativa la strada tracciata da Pasquale Amato e dalla sua Giunta, tutta presente ieri mattina al Villaggio Giordano, per tentare di dare un futuro migliore a Palma. Obiettivo numero uno, come ha spiegato lo stesso sindaco, è quello di diminuire e, alla lunga, provare a cancellare l’emigrazione che ritorna, favorita dalla crisi di questi tempi duri. Palma nella scorse settimane è balzata agli onori della cronaca nazionale anche grazie al servizio mandato in onda dalla trasmissione “Le Iene” che ha documentato il “viaggio della speranza” di molti palmesi che ogni settimana lasciano il paese d’origine per cercare fortuna e lavoro al Nord o in stati esteri. Il paese ha bisogno di segnali e quello di ieri mattina è un segnale forte, in una cerimonia a cui si è voluto far assistere anche i bambini di oggi, futuri protagonisti del domani di Palma di Montechiaro. “Palma non vuole essere abbandonata nella disperazione, vuole darsi forza – dice ancora Pasquale Amato – Palma desidera prendere il treno per occupare un posto diverso nella comunità civile”. “L’albero della vita” è anche un modo per sperare in una vita migliore per chi in paese c’è già da tempo e per chi è appena arrivato. L’iniziativa vuole rappresentare anche il primo grande passo verso un riscatto sociale di una città che prova a dare un’immagine diversa rispetto a quella fornita finora. Via la mafia, via l’emigrazione, via la mancanza di lavoro. E’ questa la strada intrapresa dal sindaco Pasquale Amato e, almeno a parole, condivisa dalla comunità che ieri mattina ha preso parte alla simbolica piantumazione delle querce del Villaggio Giordano a cui ne seguiranno altre, in diverse zone della città. Non c’è alcun dubbio che si tratti di un progetto ambizioso e che necessita di tempo, ma da qualche parte bisognava pur iniziare per intraprendere il riscatto di un territorio spesso mortificato e macchiato da un passato che si vuole redimere.
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