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Un esposto per denunciare una movida ritenuta troppo rumorosa. A presentarlo alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e al Comune un gruppo di residenti del centro storico. L’esposto – nella parte iniziale – tira in ballo i regolamenti sull’inquinamento acustico adottati dal Comune e che, secondo chi si è rivolto alle forze dell’ordine, non verrebbero rispettati. In particolar modo, nel mirino di quanti hanno presentato la denuncia sono finiti un paio di locali del centro storico rei di sparare musica ad alto volume fino alle tre del mattino. “Negli anni – si legge nell’esposto la situazione è solo peggiorata in quanto si sono aggiunti altri locali e pertanto si può solo immaginare la bolgia e il livello di inquinamento acustico suonando tutti all’unisono musica live ad alto volume con strumenti amplificati”. Nella denuncia vengono precisati anche alcuni orari. “L’inquinamento acustico è avvertibile in modo assordante in particolare durante il periodo notturno dalle 23 alle 3/4 del mattino. E’ ovvio sottolineare – continuano i firmatari della denuncia – che tali rumori non consentono agli astanti di attendere alle normali occupazioni (semplice dialogo, ascoltare la televisione e riposare serenamente) atteso che tra i sottoscritti insistono persone gravemente ammalate, bambini e padri di famiglia che al mattino devono recarsi presto a lavoro”. L’esposto non si limita però solo alle diffusioni sonore e mette in evidenza anche altri tratti (purtroppo) ormai da tempo tipici per il fine settimana licatese: macchine parcheggiate sopra il marciapiede di corso Roma, più di migliaia di giovani in preda ai fumi dell’alcool che occupano il suolo antistante i bar. La richiesta rivolta alle forze dell’ordine e al Comune è quella di “un tempestivo intervento per far sì che tutto ciò possa cessare in modo da evitare ulteriori conseguenze in materia di ordine pubblico”. Nella parte finale dell’esposto non viene esclusa la possibilità da parte dei residenti “di adire le vie legali contro i titolari dei bar e dei locali pubblici del centro”. Verrebbe da dire che ci risiamo: varie volte ci siamo occupati di questi problemi sul nostro portale. Cercando una sintesi tra chi chiede che venga rispettato il sacrosanto diritto al riposo e alla quiete pubblica e chi aspetta i mesi della stagione estiva per poter lavorare di più rispetto al resto dell’anno.