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Sentite Santi Formica, deputato regionale di Messina da sedici anni: “Nella mia segreteria ricevo trecento persone alla settimana, anche il giorno di Natale. Attraverso l’attività politica io faccio volontariato sociale. Ho preso 23 mila voti nel 2008 e ne prenderò altrettanti adesso. Non ricandidarmi? Ma state scherzando”? Sta scherzando lui, forse, che rilascia simili dichiarazioni. I volontari, che ci risulta, non percepiscono stipendi di alcun tipo. Figuriamoci stipendi lauti come il suo. Oppure Lillo Speziale di Gela, ex dipendente del petrolchimico, all’Ars dal 1991 da quando c’era ancora il Pci: “Il partito a Caltanissetta vuole candidarmi, la base ha apprezzato il mio lavoro in Commissione antimafia e a tutti ricordo che non sono mai stato sfiorato da alcuna inchiesta giudiziaria, sono ancora un comunista”. Oggi nel Pd, Speziale spera di poter aggirare il limite di mandati, non più di tre, del proprio partito: “Una norma assurda – sostiene – che non può valere per chi viene eletto con le preferenze”. E dire che se va in pensione, a Speziale ne spetterebbe una di 7900 euro mensili. Poi ci sono quelli con non meno di undici anni di anzianità: Cracolici, Ardizzone, Francesco Cascio, Leontini (sino a qualche giorno fa, prima che la scelta cadesse su Musumeci, disponibile per una candidatura a governatore); e Lino Leanza, Di Mauro e Incardona. Senza dimenticare Scoma e Cimino presenti a Sala d’Ercole dal 1996.