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Refezione scolastica ferma, il sindacato Snals – Confsal prende posizione per sottolineare i danni derivanti dalla mancata attivazione del servizio. Ecco una lettera a firma di Alfonso Monachino indirizzata al Comune.

La scrivente organizzazione sindacale, avendo appreso, per mezzo della risposta all’interrogazione consiliare Prot. n. 64831 del 04/11/2019 data al Consigliere Comunale D’Orsi Melania, che a tutt’oggi non è stata attivata la refezione nelle scuole dell’infanzia
del Comune da Lei amministrato e che non si sa quando potrà essere avviato il servizio, senza volere entrare nel merito della mancata attivazione, poiché si è consapevoli delle difficoltà economiche in cui versa il comune di Licata, così come tanti altri Comuni italiani,
chiede alla S.V., alla Giunta e a tutte le forze politiche di impegnarsi per trovare una soluzione, affinché al più presto venga dato avvio alla refezione scolastica. La mancata attivazione della mensa scolastica non può essere considerata solamente un mancato servizio, benché non obbligatorio, ma riveste delle ricadute gravissime sul piano dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche con ricadute negative sul diritto allo studio degli alunni, dato che comporterebbe la riduzione dell’orario scolastico da 40 a 25 ore settimanali.
A questo si aggiunga la ricaduta occupazionale, perché, la mancanza del servizio di refezione, e la conseguente trasformazione di tutte le sezioni di scuola dell’infanzia
funzionanti a orario normale, che nel corrente anno scolastico sono 31 (su 32 sezioni totali), a orario ridotto, causerà la soppressione di 31 posti di docente di scuola dell’infanzia, determinando per molti docenti, per lo più licatesi, la perdita del posto, con conseguente trasferimento d’ufficio in altri Comuni e, per riflesso, la mancata potenziale assunzione di nuovi insegnanti, dato che i posti liberati dai pensionamenti (anche di altri Comuni della Provincia) dovranno giocoforza essere assegnati ai perdenti posto delle scuole di Licata, dando un colpo di grazia alle legittime aspirazioni dei precari che da anni (alcuni da decenni) aspettano l’agognata immissione in ruolo.
È superfluo ricordarle che il mancato avvio della refezione, cosa mai accaduta a Licata in passato, con tutti i danni sopra evidenziati, costituirebbe un titolo di demerito per la Sua
persona così come per tutta l’Amministrazione Comunale in carica e sarebbe un triste primato di cui non essere assolutamente fieri, per cui si invita a porre in essere tutte le possibili soluzioni, per evitare quello che sarebbe un vero e proprio disastro sociale ed
economico, anche perché 31 posti di lavoro, determinano un indotto economico di centinaia di migliaia di euro, da cui derivano effetti positivi per tutte le altre attività della comunità licatese.
Ringraziandola per l’attenzione che sarà riservata alla presente, restando a disposizione per qualsiasi collaborazione finalizzata a risolvere il problema.