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Circa 3.000 ricci di mare sequestrati, 3 attrezzature subacquee poste anch’esse sotto sequestro, una persona denunciata all’Autorità Giudiziaria e sanzioni amministrative per 15 mila euro. Questo il risultato dell’operazione di vigilanza pesca effettuata dai militari della Guardia costiera di Porto Empedocle la scorsa notte in collaborazione con i Carabinieri di Agrigento e Siculiana. Gli echinodermi sequestrati sono stati pescati da un gruppo di quattro pescatori abusivi, originari del palermitano, nei pressi della spiaggia di Giallonardo in territorio del Comune di Realmonte. Alla sala operativa della Capitaneria di Porto erano giunte alcune segnalazioni da parte di cittadini che comunicavano la possibile presenza in località Giallonardo di pescatori di frodo. Così i militari della Guardia Costiera unitamente ai Carabinieri, la notte scorsa,  hanno effettuato degli appostamenti e dei controlli in quel tratto di spiaggia, cogliendo in flagranza di reato i quattro soggetti che avevano con se circa 3.000 ricci di mare, appena pescati con l’ausilio di  attrezzatura subacquea vietata dalla legge. Le violazioni contestate sono relative alla pesca, detenzione e trasporto di echinodermi in periodo vietato, con attrezzi non consentiti, nonché alla pesca di specie ittica sottomisura.  Assieme ai ricci, infatti, sono state pescate anche delle aragoste sottomisura. La legge consente la pesca sportiva di 50 ricci a persona senza l’ausilio di bombole d’ossigeno e nei periodi indicati delle leggi in materia. Il pescatore abusivo F.M., 53 anni, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per pesca di specie ittica sottomisura; agli altri: A.G. 50 anni; N.G. 30 anni; A.S. 48 anni, è stata elevata una sanzione amministrativa di €. 4.000 ciascuno per pesca in periodo vietato e con attrezzature non consentite. Inoltre ad A.S. è stata elevata una ulteriore sanzione amministrativa di €. 2.754 in quanto conduttore del natante con motore di potenza superiore ai 90cv, senza il possesso della relativa patente nautica. L’attrezzatura subacquea composta da n. 4 bombole, n. 3 erogatori, n. 3 mute ed attrezzi vari è stata posta sotto sequestro. I ricci, dopo i controlli di rito, sono stati ributtati in mare al largo di Porto Empedocle.