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L’autonomista Pullara interviene sulle trivellazioni rilasciando alla stampa la seguente dichiarazione:

“Il caso trivellazioni fa ancora discutere, solo alcuni. I militanti pentastellati e leghisti locali o tacciono su questa vergogna, o parlano a vanvera, trattando l’argomento con una superficialità disarmante.

Dopo le vicende dello Ionio, i dubbi sull’etica del Governo Lega/Pentastellati crescono. Ricordando i fatti, nei primi giorni di gennaio il Mise rilascia alcuni permessi per l’esplorazione nello Ionio. Il M5s, dopo aver dato la colpa al vecchio Governo, annuncia un emendamento per bloccare l’entrata dei colossi petroliferi nello Ionio, tutti i mass media ne parlano ed inizia la bufera. La Lega si oppone al blocco delle trivellazioni e lo dichiara apertamente. Gli autoctoni tentano di farfugliare qualche giustificazione alla presa di posizione incoerente col passato e ingiustificata e miseramente non vi riescono. Oggi, di fatto, sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti e quello blocca trivella annunciato da Di Maio e dal suo movimento non c’è!! Mentre dunque i pentastellati recitano la parte dei difensori del mare e si lanciano in roboanti dichiarazioni quali difensori del territorio, la sponda padana risponde che di non potere bloccare investimenti già avviati se non si vuole far scappare gli investitori.  Il M5s con atto di riverenza al potere più forte, risponde “Obbedisco” alla Lega, piegando la natura ad una industrializzazione che porterà solo danni.

Sembra ancora ieri quando Salvini girava con le magliette NO TRIV.

Dico all’uno ed all’altro che per oltre sessant’anni la Sicilia ha avuto la responsabilità di estrarre e soprattutto raffinare il 40 % del petrolio che serviva al paese per sostenere la propria economia ereditando malattie, deformazioni neonatali e morte. Oggi ci sentiamo dire, mettendo ancora in campo il ricatto occupazionale, che si perdono posti di lavoro se si ritirano le autorizzazioni date. Cari governanti,  vi chiedo di investire nelle infrastrutture e nel turismo perché, ad oggi, solo per fare un esempio, Licata ha offerto 17.000 cittadini alla voce Emigranti. Crediamo nella crescita occupazionale che ci porterà il turismo, non vogliamo pagare con la salute un posto di lavoro e non accettiamo su un argomento così delicato, dichiarazioni superficiali e prive di contenuto, anche a livello locale. Vogliamo risposte, non proclami e prese in giro. Sono curioso di leggere cosa il Ministro Costa avrà da dire e proporre ai vari Comitati No Triv che ha già annunciato di voler incontrare. Il nostro territorio non vuole più essere sfruttato e non intende pagare un conto salatissimo per il benessere del paese e delle multinazionali che estraggono raffinano e portano via , anche i sogni e le speranze di un riscatto che è ormai tempo che arrivi, per la Sicilia e per tutto il SUD”.

On. Carmelo Pullara