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Quindici ore in una sala d’attesa aspettando un ricovero per poi dormire su una barella in un’astanteria occupata da altre 9 persone con una coperta termica ottenuta dopo varie insistenze. E’ l’odissea vissuta dal nostro amico e collega Giuseppe Patti all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

“Sono qua da stamattina, non c’erano posti nel reparto dove dovevo essere ricoverato e ho fatto tutta una serie di esami tra una sedia di attesa e l’altra. Ho fatto anche una flebo. Sempre seduto – l’amaro sfogo social di Peppe Patti ieri sera – Poi mi hanno detto di scendere in Pronto Soccorso, sarei stato ricoverato in astanteria in attesa, domani, di un posto letto in reparto. Ma l’astanteria è piena e probabilmente la mia prima notte di ricovero si svolgerà su queste sedie in ferro, assieme ad altri “fortunati”. Sono le 22.23, e nessuno sa ancora se avremo la fortuna di avere un letto per dormire. In Sicilia, essere PAZIENTI dentro un ospedale assume un doppio significato”.

Una lettiga e una coperta termica sono state poi trovate ma l’indignazione resta. E con essa la presa di coscienza di essere cittadini di Serie B se non di Lega Pro. Perchè va bene l’emergenza Covid (e il fatto che tutte le altre patologie o assistenze sembrano essere scomparse), va bene le carenze d’organico ma 15 ore in un corridoio per essere poi “sistemato” su una barella con una coperta termica è uno schifo a cui non ci rassegneremo mai.