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Giovedì 19, alle 21, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rivivranno sul palcoscenico col dramma “Eroi con la toga”, di Angelo Vecchio. La regia è firmata da Marco Pupella.
Nel cast ci sono Leonardo Campanella, Marco Feo, Daniela Melluso, Massimiliano Sciascia, Nando Chifari, Francesco Grisafi e Mario Pupella, che è anche direttore artistico della Compagnia. A lui è affidato il ruolo di Tommaso Buscetta, il boss mafioso che con le sue rivelazioni a Giovanni Falcone, fatte nella prima metà degli anni Ottanta, fece scattare un colossale blitz che portò in carcere i vertici di Cosa nostra palermitana.
Feo e Campanella, invece, saranno rispettivamente Falcone e Borsellino, i due magistrati uccisi dal tritolo mafioso, tra maggio e luglio del 1992. Il primo lungo l’autostrada Punta Raisi-Capaci e l’altro in via D’Amelio, a Palermo, dilaniati assieme agli agenti delle scorte. Il ruolo degli stragisti Totò Riina e Bernardo Provenzano è affidato a Massimiliano Sciascia e Nando Chifari.
Una pagina indimenticabile nella storia degli uomini che combattono la criminalità organizzata siciliana. Ed è proprio la Sicilia che Angelo Vecchio, giornalista-scrittore per vocazione e drammaturgo per amore del teatro, vuole rappresentare.
Vecchio e Pupella, che collaborano da una quindicina d’anni, hanno firmato una ventina di opere teatrali, recitate in tutti i teatri siciliani e anche oltre lo Stretto. Si tratta di drammi familiari; di violenze contro le donne; di madri e mogli che accusano gli assassini di familiari; storie di tradimenti; di angosce che aggrovigliano i sentimenti della gente di teatro e di donne che, accompagnati soltanto da una chitarra, hanno “raccontato” una parte della Sicilia, quella dei povericristi. Già, proprio come ha fatto Rosa Balistreri.
“Che dire. Qualsiasi parola è superflua. Gli autori parlano grazie alla voce e alla gestualità degli attori”, dice Angelo Vecchio.