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img.aspxRiceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa emesso dall’Unione Sindacale Zonale della Cisl a firma del segretario Salvatore Licata.

Questa Unione Sindacale Zonale Cisl di Licata , apprende con soddisfazione da notizie di stampa che il CIPE ha assegnato alla Sicilia ben 1.200 milioni di euro per la realizzazione di ben 95 depuratori di acque reflue della Sicilia. Questo finanziamento e la relativa realizzazione delle opere, dovrebbe mettere al riparo l’isola da una procedura di infrazione che sarebbe dovuta scattare già dal 1 gennaio del 2001 e che invece di proroga in proroga ci ha visti arrivare fino al 31 dicembre del 2012. Il nostro augurio è che questa Amministrazione Comunale faccia valere i propri diritti nel rivendicare all’ Ato di Agrigento, il completamento, dopo revamping,  della 2° linea di depurazione, la rimessa in esercizio di tutte le stazioni di sollevamento e la realizzazione del “pennello a mare “ che ci consentirebbe di non sversare lo scarico del depuratore alla foce del Salso ed in spiaggia, in deroga così come è avvenuto fino ad oggi. Sono queste le azioni minime da effettuare per rientrare in un regime di normalità normativa, ma soprattutto per far ritornare la città in uno status di normalità ambientale da tempo perduta. Rimarrebbe da riverificare tutte le anomalie sugli scarichi fognari verso il Salso sulla via Umberto II° che da tempo sentiamo denunciare. E’ una condizione di normalità che deve essere ripristinata nel più breve tempo possibile per due o tre ordini di motivi: Il rientro da uno stato di infrazione su precise normative europee. Tony Licata, CislIl ripristino di condizioni di igiene ambientale che ci ha tenuto e ci tiene in uno stato di rischio potenziale. La possibilità di offrire ai turisti che vengono a Licata condizioni di balneabilità ottimale, oltre a quelle delle bellezze architettoniche, di quelle archeologiche, di percorsi enogastronomici di provata eccellenza, di pernottamenti e di intrattenimento al passo con i tempi e che nulla o poco abbiano da invidiare ad altre aree del Paese tanto celebrate. Insomma vogliamo mettere a reddito quello che abbiamo nel campo turistico, per far generare occupazione, sviluppo e salubrità. Non ci sembra di chiedere stranezze o eccezionali attenzioni, ma soltanto quello che altre aree del Paese hanno già da sempre. Non chiediamo assistenza, ma quello che ci spetta in punta di diritto e di provato risarcimento dopo anni di abbandono.

Salvatore Licata