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Modifica dello Statuto comunale e soppressione delle figure dirigenziali, presa di posizione contraria da parte del circolo Lega Salvini di Licata. Ecco la nota.

Il processo di dequalificazione della nostra cittadina, già manifestatosi da anni in maniera tangibile con i numerosi problemi che affliggono la città, tra tutti quello dei rifiuti (per inciso ad oggi non risolto, ma solo peggiorato), troverà riconoscimento anche in via formale, attraverso la modifica dello statuto regolamentare che comporterà l’abolizione della dirigenza.
Era su questa via, evidentemente, che la “raegione” intendeva muoversi per risolvere con grandi doti amministrative, proprie sole dell’amministrazione che ebbe a nascere, i problemi licatesi.
Confermare che Licata, da città in serie B di antichi fasti, è divenuta nei fatti e nella forma città di serie B.
Secondo l’Amministrazione Comunale questa decisione troverebbe fondamento nella volontà di realizzare delle economie di bilancio, ma bastano semplici raffronti numerici per dimostrare che l’ente comunale non avrà alcun risparmio, ma anzi un aggravio di spesa.
Raffrontando, infatti, le indennità retributive che spettano al dirigente con quelle che, invece, spettano alla c.d. “posizione organizzativa” e confrontando i dati numerici si avrà contezza dell’inesistenza di alcun risparmio.
In primo luogo, bisogna ricordare che sia lo stipendio del dirigente che quello della posizione organizzativa è composto da due voci, così distinte:
– stipendio tabellare, stabilito in misura fissa dalla contrattazione nazionale;
– indennità di posizione stabilita, invece, da ogni Comune, che deve scegliere tra un minimo ed un massimo fissato dalla contrattazione collettiva nazionale.
La differenza tra la misura minima dell’indennità di posizione del dirigente e la misura massima dell’indennità di posizione della predetta “posizione organizzativa” è di € 29.952,00 a favore dello stipendio dirigenziale. Quindi, rebus sic stantibus, sembrerebbe che il comune, abolendo la figura del dirigente, realizzerebbe un risparmio di spesa di pari importo per ogni dirigente eliminato.
Questo è, almeno, quello che l’Amministrazione intende far credere ai cittadini ed ai consiglieri comunali chiamati ad approvare la delibera di giunta.
Ma, non è così, perché su tale dato interviene ed incide fortemente il numero dei dirigenti di cui il Comune di Licata può dotarsi.
Il Comune di Licata è libero di stabilire un numero di dirigenti inferiore a quello delle posizioni organizzative. Più precisamente, le posizioni organizzative devono essere sei, ovvero una per ogni dipartimento in cui si articola il Comune.
In tale modo, con l’introduzione della posizione organizzativa all’ente comunale occorre la stratosferica cifra di € 1.007.058,00 per pagare sei posizioni organizzative, cifra così raggiunta moltiplicando l’importo unitario ed annuale dell’indennità massima di ogni posizione organizzativa (pari ad €. 167.843,00) per sei dipartimenti comunali.
A fronte di ciò, invece, il permanere della figura del dirigente consentirebbe di accorpare i sei dipartimenti comunali in un numero inferiore.
Accorpando i dipartimenti, potrebbero aversi solo tre grandi dipartimenti (rispetto ai sei che vi sono in atto) con conseguente esigenza di soli tre dirigenti, per un importo totale annuo di € 712.452,00 cifra così raggiunta moltiplicando l’importo unitario ed annuo del minimo dell’indennità dirigenziale (pari ad €. 227.50000 annue) per tre dipartimenti comunali, aggiungendovi inoltre la somma di € 29.952,00 pari alla differenza tra lo stipendio tabellare del dirigente e quello della posizione organizzativa.
E’ evidente che la permanenza della dirigenza comporta una minore spesa di €. 294.606,00 rispetto a quanto invece occorre per pagare sei nuove posizioni organizzative.
A tutto ciò si aggiunga, pure, che nei Comuni privi di dirigenza non ricorre l’obbligo di versare al Segretario Generale i diritti dei rogiti redatti dal Comune, cosa che invece bisogna fare nel caso in cui si istituisce la c.d. “posizione organizzativa”, realizzando di fatto una minore entrata nelle casse comunali, pari ai diritti di rogito che saranno versati al Segretario Generale.
È chiaro che il Comune non otterrà l’auspicato risultato, sempre che la finalità effettivamente perseguita sia quella di ottenere un risparmio di spesa.
Invero ciò comporterà, non solo un grave danno in termini economici e di qualità (ma forse su quella non vi è già da tempo pretesa alcuna!), ma anche di immagine.
Questa vicenda, ha, infatti, già riattivato la macchina del fango su Licata, che a causa di tale scellerata delibera, si è nuovamente ritrovata alla ribalta nazionale, prima su Repubblica con un articolo del 27 settembre intitolato “Pagato per non lavorare, così Licata si sbarazza del manager antiabusivi”, e poi con un video del giornalista Mario Giordano che analogamente spiega come la dirigenza si voglia cancellare, in questo paese di incivili ed abusivi, per eliminare il manager che ha firmato le ordinanze di demolizione.
Nessuno degli amministratori si è preoccupato di difendere pubblicamente la dignità dei licatesi.
Ebbene, siamo stanchi dei continui ed incessanti attacchi nei confronti di una cittadina che ha già pagato fin troppo in termine di immagine grazie a chi lavora sempre e solo per meri interessi personali. Ed allora ci auspichiamo che i consiglieri comunali si rendano conto che l’approvazione di tale deliberà sarà l’ennesimo colpo inferto ad una città moribonda su ogni aspetto e che votino, almeno questa volta, avendo come obiettivo l’interesse della città.

Il Circolo Lega Salvini Premier Licata