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Dopo la sentenza di assoluzione, l’ex dirigente comunale Enzo Ortega ha affidato all nostra redazione il suo punto di vista sull’intera vicenda.

Tempo fa avevo ufficialmente dichiarato che gli atti emessi dal mio ufficio erano legittimi e che gli oneri di urbanizzazione del porto turistico non dovevano essere pagati perché così prevede la legge. Questa sentenza di assoluzione e le altre che l’hanno preceduta per altre vicende, dimostrano come spesso, persone che svolgono attività delicate e complesse come la mia, siano soggette continuamente a gratuiti e ingiustificati attacchi diffamatori e rimangano il bersaglio di spregiudicate speculazioni sul loro operato. Da tempo me ne sono fatto una ragione, consapevole che è e sarà questo lo scotto da pagare per chi opera nel proprio lavoro con onestà, fermezza e determinazione.
Fa male constatare che dell’attività che ho svolto nel territorio, pochi sono realmente interessati a conoscere la realtà, i più, magari perché personalmente interessati, sono impegnati a denunciare senza cognizione di causa e senza conoscere norme, circostanze e atti, fatti inesistenti, mistificando, speculando e diffamando in ogni occasione per gettare ombre sul mio operato e sull’ufficio che ho diretto, al solo scopo di screditarmi e sperare in una attività più “disimpegnata” sul territorio. Sappiano codesti signori che ogni successo giudiziario mi incoraggia e mi incentiva per fare meglio e con più impegno il lavoro che con orgoglio ho sempre svolto.
Infine, intendo dare un contributo alla corretta lettura della sentenza, giacché alcune notizie di stampa, anche questa volta, hanno indicato notizie non corrette con riferimento alla presunta abusiva realizzazione del porto turistico. In realtà le opere ritenute abusive dal Giudice, riguardano una tettoia, una pavimentazione, una fondazione destinata alla realizzazione di una piscina, cioè le sole opere realizzate dopo la revoca della concessione demaniale per morosità.