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La concertazione è a costo zero. E avrebbe evitato al Comune – ci riferiamo alla tassa di soggiorno bocciata dal Tar – ulteriori spese legali. Perché non prenderla in considerazione, signori della giunta? Gli albergatori hanno vinto il ricorso contro un provvedimento giustamente ritenuto illegittimo, mentre la giunta è andata incontro all’ennesima brutta figura politica. Il commissario Terranova aveva mostrato buona lungimiranza anche su questa spinosa questione. Che ha segnato, tra le tante altre, anche l’insanabile spaccatura (sino al ricorso alle vie legali) tra l’Amministrazione comunale e un settore importante dell’attività economica, turistica e promozionale di Licata come quello alberghiero. La stessa lungimiranza e lo stesso acume politico che il Commissario straordinario mostra oggi sull’aumento massimo della seconda rata della tassa IMU. In fondo, il dottor Terranova cosa fa di così straordinario se non chiedere di essere ascoltato? Fa il suo dovere. Suggerisce comportamenti amministrativi ispirati al buon senso. Lancia proposte. Chiede alla giunta almeno un minimo di concertazione con la città e con chi, come lui, rappresenta il consiglio comunale su  decisioni importanti quali sono, limitandoci a citare le ultime, l’introduzione della tassa di soggiorno per i turisti che vengono a Licata e l’aumento dell’esosa (e odiosa) imposta di proprietà decisa dal governo Monti. Chiediamo al sindaco Graci e alla sua giunta. Ma vi è proprio così difficile accettare il dialogo in una città da quattro anni priva di consiglio comunale e di democrazia? Non era quello che dovevate fare sin dal primo momento per ricreare attorno all’Amministrazione un po’ di consenso e di fiducia da parte dei cittadini? Noi continuiamo a pensare che il Sindaco doveva dimettersi insieme al consiglio comunale, quattro anni fa. E ridare la parola agli elettori. Angelo Graci non l’ha fatto. Ha voluto continuare lo stesso sino alla fine del suo mandato. Ma questa carta avrebbe dovuto giocarla diversamente. Stabilendo un rapporto di dialogo continuo e proficuo con il commissario Terranova, con il Sindacato, con i rappresentanti delle categorie economiche e produttive, con i rappresentanti dell’associazionismo su tutte le grandi questioni cittadine. E soprattutto sulle decisioni, come l’aumento delle imposte, che toccano il tessuto sociale e la carne viva di un’economia che va a rotoli. Una scelta politicamente opportuna che avrebbe potuto evitare alla giunta l’isolamento in cui si ritrova.

Gaetano Cellura