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381687_6169_nor_Impianto_Eolico_offshore1Torna a riunirsi il 4 aprile, alle 10.30 a Gela presso il Dipartimento all’ Urbanistica di via Franz Liszt, il Coordinamento No Peos, che come si ricorderà, è formato dai Comuni di Gela, Butera, Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, dalle ex Province di Agrigento e Caltanissetta e dai comitati No Peos di Gela, Butera e Licata. La riunione sarà utile per fare il punto della situazione, in considerazione del fatto che il 13 di aprile vi sarà a Roma, presso il Tar del Lazio, l’udienza che vedrà dibattere il ricorso presentato dal Coordinamento per opporsi alla realizzazione di un Parco eolico di 38 pali, di poco meno di 160 metri di altezza, a due miglia dalla spiaggia antistante il Castello di Falconara, proposto dalla Mediterranean Wind off shore, di La Spezia. Giova rammentare che i componenti il Coordinamento attendono ancora la convocazione da parte della Presidenza della Regione Sicilia alla quale si sono rivolti per intraprendere ulteriori azioni congiunte onde vanificare il proposito della Mediterranean. Il timore, non del tutto infondato, è che questo potrebbe essere il primo di altri parchi eolici che si estenderebbero da Gela fin davanti alla Valle dei Templi di Agrigento, per un totale, ad oggi conosciuto, di oltre 300 pali eolici. L’opposizione è motivata dall’alta invasività delle opere che devasterebbero i fondali, dove si sa essere presenti numerosi reperti archeologici. Gli impianti verrebbero allocati in corridoi aerei dove, notoriamente, vi è il transito di avifauna migratoria e ciò ha provocato l’ intervento della Unione Europea che minaccia di mettere l’ Italia in stato di infrazione per aver disatteso la direttiva Habitat.

Salvatore Licata – Comitato Difendi Licata No Peos