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mattarellaLa storia repubblicana del nostro paese inizia con Enrico De Nicola, l’avvocato napoletano eletto nel 1946 e rimasto in carica due anni. A succedergli sarà il liberale Luigi Einaudi che completerà il primo settennato della presidenza della repubblica. Nel 1953 tocca a Giovanni Gronchi, democristiano come Antonio Segni che sarà il suo successore e come De Nicola, Leone (altro napoletano, pure lui avvocato), Cossiga e Scalfaro.
Nel 1964 viene eletto il socialdemocratico Giuseppe Saragat e nel 1978 il socialista Sandro Pertini, ancor oggi il presidente della repubblica più amato dagli italiani. Dopo Cossiga e Scalfaro tocca a Carlo Azeglio Ciampi e quindi al comunista Giorgio Napolitano, il primo presidente cui viene chiesto un supplemento di mandato ed eletto per due volte consecutive, nel 2006 e nel 2013.
Oggi è la volta di Sergio Mattarella, ex democristiano di tradizione “morotea”, fratello di Pier Santi, il presidente della regione siciliana ucciso dalla mafia, co-fondatore del Pd, estensore del “mattarellum” (la legge elettorale maggioritaria del ’94 che porta il suo nome) e attualmente membro della Corte Costituzionale.
Mattarella è il primo siciliano a salire al Quirinale. È stato eletto al quarto scrutinio, quando non è più prevista una “maggioranza qualificata” ed è così sfuggito ai franchi tiratori, che amari scherzi in passato hanno giocato a molti candidati al Colle.
(g.c.)