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2014-08-22 18.39.15La seduta del Consiglio comunale in programma martedì prossimo sarà importante anche per affrontare per la prima volta all’interno del civico consesso il tema riguardante la realizzazione dell’Off-shore ibleo con cui l’Eni intende eseguire delle trivellazioni nel mare antistante le coste siciliane e quindi anche di quelle licatesi. Lo scopo è quello di individuare nuovi giacimenti di gas potenzialmente sfruttabili. Per tale attività sono previsti: il posizionamento dell’impianto di perforazione e la perforazione del pozzo esplorativo “Lince 1” a 13 miglia nautiche di distanza, cioè a 24 chilometri a sud della costa di Licata ed eventuali prove di produzione. A mantenere alta l’attenzione sulla questione, e a guardare con occhio interessato al civico consesso di martedì, è il Comitato “No Triv” che dopo l’assemblea cittadina della scorsa settimana prosegue il proprio impegno in prima linea sulla scia della lotta intrapresa ormai da diverso tempo da Greenpeace. “Nel corso dell’assemblea pubblica del Comitato, svoltasi giorno 22 in piazza Sant’Angelo – scrivono i membri del Comitato – è intervenuto, a titolo 0personale, il presidente del Consiglio Comunale, Saverio Platamone il quale, sollecitato dai cittadini, si è personalmente impegnato a fare chiarezza sulla vicenda e a incontrare il Commissario straordinario Cartabellotta per l’adozione immediata del ricorso amministrativo avverso il Decreto di autorizzazione della VIA relativo alle progetto Offshore Ibleo”. La palla adesso, come detto, passa tra i piedi del Consiglio comunale che martedì sarà chiamato ad esprimersi anche su questo punto. “La vicenda del ricorso dovrebbe risolversi in senso positivo attraverso due ulteriori passaggi formali – continua la nota del Comitato No Triv – la votazione in Consiglio comunale, martedì prossimo, della proposta di adesione al ricorso legale proposto da Greenpeace e la successiva presa d’atto del Commissario, nella giornata di mercoledì, con il seguito di competenza per il conferimento d’incarico al legale designato”. Dopodiché verrà proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.