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20160427_190409Le motivazioni fornite dall’opposizione sulla votazione per l’esternalizzazione del servizio rifiuti.

Sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti il sindaco ha perso la sua battaglia politica più importante. L’ha persa perché, pensandosi più furbo degli altri, non è partito dai numeri e dalle leggi per decidere quale era la scelta migliore per la città, ma ha tentato di costruire numeri e di piegare le regole a favore della sua posizione politica.

Intanto se si confrontano correttamente i numeri la differenza fra house ed esternalizzazione non era di  € 1.500.000 ma di € 713.000 e non lo dice l’opposizione, ma l’ing. Lumera nei diversi piani economici e nel parere da ultimo fornito. Questa differenza non tiene conto del ribasso a base d’asta che si realizzerà a seguito della gara di appalto che, ovviamente, non è predeterminabile. (La gara è da espletare sotto il controllo dell’autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone.)  Sappiamo, però, che il comune di Agrigento ha assegnato il servizio per un importo complessivo quasi doppio al nostro ed il ribasso è stato del 35,12% . Anche considerando un ribasso medio tra 8 e il 12% comunque la forbice si ridurrà ulteriormente fino a divenire sicuramente irrilevante e con un ribasso maggiore potrebbe anzi essere più vantaggiosa l’esternalizzazione. Quindi non è vero che abbiamo fatto la scelta più costosa.

Le direttive europee e la legislazione nazionale più recente scoraggiano la nascita di partecipate, sia perché si creano monopoli nella gestione dei servizi che limitano la libera concorrenza del mercato, sia perché sono state foriere di enormi perdite nei bilanci dei comuni. Non è giustificata la costituzione di società partecipate se la forbice è troppo bassa. Per la costituzione di società partecipate, serve una fideiussione bancaria e comunque una società che nasce con un capitale sociale di €10.000, dovrà contrarre mutui per avviare la sua attività. Quest’anno il Comune di Licata ha sforato il patto di stabilità ed una delle conseguenze per il comune è l’impossibilità a ricorrere all’indebitamento. La fideiussione è una garanzia sulla società e i mutui sono una forma di indebitamento. Dopo lo sforamento del patto di stabilità la società in house non si può più fare, sarebbe un aggiramento delle regole del patto.

Il piano economico presentato dall’amministrazione dà per scontato che si raggiunga il 65% di differenziata in un anno. Siccome l’obiettivo è ambizioso, se non irrealizzabile, il rischio di maggiori costi del conferimento in discarica dell’indifferenziato e i minori ricavi dalla “vendita” della differenziata non previsti nel piano, sarebbero a carico dei cittadini. Con l’esternalizzazione il rischio del mancato raggiungimento del 65% della differenziata è a carico dell’impresa aggiudicataria che avrà maggiore interesse ad aumentare il livello di differenziata.  Con l’house c’è il rischio che i conti vadano fuori controllo, mentre con l’esternalizzazione i rischi sono a carico dell’impresa ed il costo è fisso e non ci sono sorprese a fine anno.

Insomma il Sindaco Cambiano e l’assessore Sambito non hanno valutato con serenità i conti e la diversa situazione determinatasi e sono apparsi molto più interessati a costruire poltrone che il Sindaco avrebbe riempito con le nomine a lui gradite, magari provando a costruire una maggioranza consiliare che oggi non ha, che a fare scelte nell’interesse dei licatesi.

L’opposizione